| Categoria bittorrent | BDRip |
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| Descrizione | --------------------------------
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Titolo originale: Mutande Pazze
Lingua originale: italiano
Paese: Italia
Anno: 1992
Durata: 1h e 37\'
Genere: Commedia erotica
Regia: Roberto D\'agostino
* Monica Guerritore
* Sergio Vastano
* Flavio Andreini
* Giorgio Biavati
* Silvana Bosi
* Raoul Bova
* Aldo Busi
* Deborah Calì
* Bruno Corazzari
* Delia D\'alberti
* Eva Grimaldi
La giovane Alessia fa la valletta in uno show televisivo e tenta di sedurre un funzionario che le viene temporaneamente \"soffiato\" da una collega. In seguito, grazie ai \"buoni uffici\" della madre, riesce ad invitarlo a cena, e ad esternargli la sua disponibilità nonostante il disturbo arrecato dall\'improvviso rientro del fratello gay. In seguito Alessia lascia il funzionario perché un ministro, visto un suo film dimostrativo, vuole conoscerla intimamente, cosa che non ha difficoltà ad ottenere. La quarantenne Amalia presenta uno show salutista televisivo mattutino per casalinghe, e farebbe, e fa, di tutto per ottenere la conduzione di una trasmissione in prima serata. E\' sposata con un individuo cui non lesina insulti e tradimenti a ripetizione. Si serve dapprima dell\'appoggio d\'un onorevole, ma poi riesce, scoprendo le tendenze masochiste del direttore della rete televisiva, a divenirne l\'amante e ad ottenere il sospirato cambio di fascia oraria. La destituzione, per motivi di rimpasto politico, del protettore la getta nello scoramento. La formosa Stefania fa la fotomodella per pubblicità erotica ed ha un\'amica, Beatrice, apparentemente dedita agli studi universitari. Stefania ha lasciato la natia Verona e passa da un uomo all\'altro sia per diporto sia per poter finalmente trovare l\'aggancio giusto per avere il ruolo principale in un film licenzioso. Un produttore, durante un incontro galante, le promette un appuntamento col noto regista Crass, mentre Beatrice fa compagnia alla madre di Stefania, giunta improvvisamente da Verona, in una pizzeria per lesbiche dove un mister muscoli fa lo spogliarello. Beatrice, visto che Crass non conosce Stefania, si reca al provino che consiste nell\'esibizione delle rotondità posteriori, che sembrano ossessionare il regista, e finisce per \"usurpare\" il posto all\'amica, che, una volta scoperto il tradimento, ingaggia con lei una furibonda lite durante una serata di gala televisiva dove, tra le varie amenità, si possono ammirare la controfigura di Sgarbi, presa a ceffoni, e lo scrittore Aldo Busi che non ha problemi di mostrarsi completamente nudo.
Quattro donne in carriera e minigonna su e giù per le scale di viale Mazzini e dintorni: dopo la Hollywood ecco la Television Babilonia. Noi le conoscevamo bene, le conosce bene Roberto D’Agostino, esperto di look televisivo. E poiché egli non vuole diventare Fellini, gli possiamo dire che il film manca di struttura, procede a sketch, crea macchiette e non personaggi, senza la protezione di una sceneggiatura che, con un dialogo \"scritto\", faccia rimbalzare l’ironia di questo pazzo pazzo tele.mondo. Gli riesce invece il ritratto un po’ facile del colorato sottobosco, una verosimile orgia di volgarità a reti unificate. Il neoregista appunta con un certo gusto i ritrattini femminili reduci dal cinema degli anni ’50, come se mamma tv fosse un albergo del libero scambio dove le povere ma belle impazzano tra onorevoli, ministri e direttori per un po’ di audience (ed inviano i books al premier n.d.r.). Le signorine dalle curve scoscese si muovono tra salotti alla moda (Sgarbi e Brass appaiono in fotocopia, ma Busi si denuda di persona) in una confusione di valori che non diventa mai la Dolce Vita del Duemila, nonostante l’orgia da saloon. E se Fellini faceva arrivare il papà di Mastroianni dall’Emilia, \"Mutande pazze\" (ma i pantaloni?) catapulta la mamma di Verona in una pizzeria di lesbiche e poi la addormenta davanti al \"Gaucho\" in tv. Il film è sgangherato e tumultuoso, rievoca le notti di queste stakanoviste del sesso mercificato divertendosi nella contrapposizione (\"Io, tu e le rose\" per l’amore orale, uno strip col \"Mazzolin di fiori\" . Gli manca un po’ di distanza d’autore, perché c’è di tutto un po’ e, cosparso ovunque, soprattutto sui sentimenti, il miele del kitsch. Monica Guerritore è l’attrice più attrice e ha il personaggio costruito della giornalista che consiglia diete e ricette, va con i boss e resta con un pugno di polvere causa liti di partito: brividi di sesso e lividi di successo, come da sottotitolo. Eva Grimaldi, una super oca imbrogliata da una cinica ragazzina acqua e sapone, è la più simpatica, autentica, comunicativa: insomma è brava, può fare un passo avanti. La Kero e la Calì si fanno onore nel disonore. Nell’altra generazione sono gustosamente in caciara la Capece Minutolo, e la zia Marisa Merlini. La morale? Quella del regista \"Grass\": Il sedere non mente mai. Finalissimo con l’Italiano, con la chitarra in mano. Nello specchio del film, c’è lui.
Da Il Corriere della Sera, 14 marzo 1992
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| Aggiunto
| 31.08.09 - 16:08:53 |
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