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- Reverend Gary Davis - Denver Colorado 1968[tntvillage] -


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Categoria bittorrent Musica
Descrizione
REVEREND GARY DAVIS

 DENVER COLORADO 1968


::->COVER<-::



::->DATI ALBUM<-::

Titolo: DENVER COLORADO 1968
Data Uscita: UNKNOWN
Genere: BLUES
Etichetta: UNKNOWN


::->TRACKLIST<-::

Disc 1:
1 She\'s Funny That Way
2 Playin\' The Piano
3 Maple Leaf Rag
4 Give That Ford More Gas
5 (talk and playing)
6 Nearer My God To Thee

Disc 2:
1 Civil War March
2 Old Drunken Sally
3 Sally, Where\'d You Get That Liquor From?
4 Children Of Zion
5 My Grandmother\'s Cat


::->CHI ERA REVEREND GARY DAVIS<-::



Il Reverendo Gary Davis, che incise sia nel periodo prewar, sia durante il Revival degli anni \'60, è il principale esponente del Piedmont Blues, quella forma di Blues particolarmente complessa sul piano strumentale che si sviluppò lungo l\'East Coast e che risultava notevolmente influenzata dal Ragtime. A differenza di altri Bluesmen -che tra le prime incisioni e la loro \"riscoperta\" successiva avevano abbandonato la chitarra- fu sempre attivo sulla scena musicale, prima nell\'originaria South Carolina, poi per le strade di New York.
Nato a Laurens nel 1896, Gary Davis era parzialmente cieco sin dalla nascita e in seguito lo divenne completamente. Autodidatta dall\'età di sei anni, sviluppò una tecnica chitarristica che ben presto lo portò a essere consideranto localmente il più dotato e influente tra i suoi pur bravi colleghi. Consapevole delle proprie capacità, tendeva a non apprezzare quelle degli altri chitarristi, a eccezione di Blind Blake e di Willie Walker, dal quale tra l\'altro imparò Cincinnati Flow Rag.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, però, la sua carriera discografica prewar fu molto ridotta: infatti, sebbene partecipasse a metà degli anni \'30 alle prime incisioni del proprio allievo Blind Boy Fuller per la ARC, non riuscì nemmeno lontanamente a imitarne i successi. I motivi paiono essere stati diversi: questioni di denaro, la conversione religiosa che gli impedì di registrare Blues, il carattere non molto accomodante che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita...
Così, passarono diversi anni -dedicati ad utilizzare la chitarra prevalentemente come mezzo di diffusione del Gospel- prima che Gary Davis avesse l\'occasione di ritornare in sala d\'incisione. Questa volta fu per etichette come la Stinson, la Folkways e la Riverside, che iniziavano a mostrare interesse per il Blues e stavano così preparando quel Blues Revival che avrebbe caratterizzato gli anni \'60.
La sua fama andò gradatamente aumentando tra gli appassionati del genere e così intorno a lui si formò un gruppo di giovani allievi, che a loro volta sarebbero divenuti abili chitarristi e avrebbero diffuso il suo stile nei decenni successivi: Stefan Grossman, Woody Mann, Roy Book Binder sono solo alcuni tra essi. Tra l\'altro Roy Book Binder, in un suo disco Live, offre un gustoso ricordo della sua prima lezione con Gary Davis, che durò dal primo pomeriggio a notte fonda: d\'altra parte, si sapeva che le sue lezioni potevano durare da un\'ora a diversi giorni... e sempre al prezzo di 5 dollari l\'una...
La fama e un certo successo economico, che gli permisero finalmente una casa decorosa, non smussarono il suo carattere spigoloso, ma ora Gary Davis era circondato da fans devoti e quindi i suoi sbalzi di umore non compromisero questa seconda parte della sua carriera. Restò fedele alla decisione di suonare unicamente Gospel e di evitare il Blues, ma... solo sino a un certo punto e questo ci permette di gustare ancora oggi i migliori Ragtime Blues mai registrati.
Gary Davis, che considerava il basso alternato alla Mississippi John Hurt ormai superato, suonava solo con pollice e indice, usava i picks e aveva uno stile particolarmente complesso, fatto di arpeggi e lunghe sequenze di note sia sui bassi, sia sugli acuti. La sua voce forte e rauca, ben si accompagnava al suono potente della sua Gibson Jumbo 200, anche se non sempre risulta gradevole al primo ascolto. I numerosi filmati in bianco e nero che di lui ci restano trasmettono un senso di energia, in cui la fede religiosa gioca certamente un ruolo notevole.
Morì on the road nel 1972, mentre si stava recando all\'ennesimo concerto.


Solo un paio di parole su quello che da molti e’ considerato (ed io concordo) il piu’ grande bluesman di tutti i tempi: il Reverendo Gary Davis
Diciamo subito che “reverendo” non e’ un appellativo che si era dato da solo, un soprannome, o meglio un prenome che i bluesmen amavano anteporre al proprio vero nome, Gary Davis era davvero un pastore della chiesa Battista, ministero che esercito’ nella Carolina del nord, a New York e nel New Jersey. E’ strano che il piu’ grande interprete di quella che e’ definita la musica del diavolo fosse un uomo di fede che mise la sua fede in ogni singola canzone che scrisse. E ne scrisse davvero tante.
Gary Davis mori’ nel ‘72, quindi se vi interessa potete trovare tutte le sue interpretazioni in decine e decine di CD.

Divenne cieco, a causa di un incidente domestico, credo, quando aveva solo pochi giorni di vita e si avvicino’ alla fede ed alla musica nella chiesa locale. Suonava parecchi strumenti, ma il suo grande amore era la chitarra. La teneva in modo strano, tutta ciondoloni da una parte, forse una conseguenza della cecita’, ma questa strana postura non influenzava affatto negativamente la sua abilita’.

Spesso mi e’ capitato di sentire dei bellissimi brani eseguiti da artisti importanti e spesso mi e’ capitato di scoprire che erano brani di Gary Davis. Pochi musicisti, nell’interpretare sue canzoni, azzardano variazioni significative, questo perche’ le interpretazioni originali sono facilmente reperibili, quindi vogliono evitare brutte figure
Ogni singolo musicista blues e’ stato influenzato da Gary Davis. Meta’ dei grandi classici blues sono stati scritti da Gary Davis.

Che dire di piu’? vi invito a cercare voi stessi informazioni (e magari a passarmele) e ad avvicinarvi a quello che e’ stato sicuramente uno dei piu’ grandi musicisti del secolo scorso.

Parafrasando John Lennon (che detestava il blues, come spiego’ ampiamente in quel bellissimo blues che era Yer Blues) potrei dire: “cercate un altro nome per il Blues? chiamatelo Gary Davis”

by Stonehand

::->DATI TECNICI<-::

- FLAC + M3U
- COVER



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Peers seeds: 18 , leech: 12
Size 538.70 MB
Completato 36x
Aggiunto 27.08.09 - 22:08:39
Uploader   loris2
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