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- BEETHOVEN -. THE 9 SYMPHONIES - KARAJAN[TNTVILLAGE] -


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Descrizione
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)

THE 9 SYMPHONIES

HERBERT VON KARAJAN (1908-1989)


::->COVER<-::



::->DATI ALBUM<-::


Autore: Ludwig Van Beethoven
Titolo: Complete Symphonies
Genere: Musica Classica
Anno: 2008
Etichetta: SONY BMG MUSIC
Esecutori: BERLINER PHILARMONIKER
HERBERT VON KARAJAN



::->TRACKLIST<-::



Symphony 1 in C, Op. 21

I. Adagio molto - Allegro con brio
II. Andante cantabile con moto
III. Menuetto. Allegro molto e vivace
IV. Finale. Adagio - Allegro molto e vivace



Symphony 2 in D, Op. 36

I. Adagio molto - Allegro con brio
II. Larghetto
III. Scherzo. Allegro
IV. Allegro molto



Symphony No.3 in E-flat major, Op.55

I. Allegro con brio
II. Marcia funebre. Adagio assai
III. Scherzo. Allegro vivace
IV. Finale. Allegro molto



Symphony No. 4 in B-flat major, Op. 60

I. Adagio - Allegro vivace
II. Adagio
III. Allegro vivace
IV. Allegro ma non troppo



Symphony No. 5 in C minor, Op. 67

I. Allegro con brio
II. Andante con moto
III. Allegro
IV. Allegro



Symphony No. 6 in F major, Op. 68 \"Pastoral\"

I. Allegro ma non troppo
II. Andante molto moto
III. Allegro
IV. Allegro
V. Allegretto



Symphony No. 7 in A Major, Op. 92

I. Poco sostenuto - Vivace
II. Allegretto
III. Presto
IV. Allegro con brio



Symphony No.8 in F major, Op.93

I. Allegro vivace e con brio
II. Allegretto scherzando
III. Tempo di Menuetto
IV. Allegro vivace



Symphony No.9 in D minor Op.125

I. Allegro ma non troppo, un poco maestoso
II. Molto vivace
III. Adagio molto e cantabile
IV. Presto
V. Rezitativo, Allegro assai




::->NOTE E RIFLESSIONI<-::

Le prime due sinfonie di Beethoven sono d\'ispirazione e fattura classica. Nonostante ciò la 3ª sinfonia, detta «Eroica», segnerà un grande cambiamento nella

composizione dell\'orchestra. Molto più ambiziosa delle precedenti, l\'Eroica si caratterizza per l\'ampiezza dei suoi movimenti e il trattamento

dell\'orchestra. Il primo movimento, a sè stante, è più lungo della maggior parte delle sinfonie scritte fino a questo punto. Quest\'opera monumentale, in

partenza scritta per Napoleone, prima che fosse incoronato imperatore, rivela Beethoven come un grande architetto musicale e viene considerata come il primo

esempio accertato di Romanticismo in musica.

Spesso considerata come più classica della precedente, e molto più che corta, le tensioni drammatiche disseminate nell\'opera fanno della 4ª sinfonia una

tappa logica del percorso stilistico di Beethoven. Vengono poi due monumenti costruiti la stessa sera, la 5ª sinfonia e la 6ª sinfonia. La quinta e il suo

famoso motivo a quattro note, spesso detto «del destino» (il compositore avrebbe detto, parlando di questo celebre tema, che rappresenta «il destino che

bussa alla porta») possono avvicinarsi alla terza per il loro aspetto monumentale. Un altro aspetto innovatore è l\'utilizzo ripetuto del motivo di quattro

note sul quale poggia quasi tutta la sinfonia. La 6ª sinfonia detta «Pastorale» evoca perfettamente la natura che Beethoven tanto amava. Oltre a momenti

sereni e trasognati, la sinfonia possiede un movimento in cui la musica dipinge una tempesta delle più realiste.

La 7ª sinfonia è, malgrado un secondo movimento in forma di marcia funebre, caratterizzata dal suo aspetto gioioso e il ritmo frenetico del suo finale,

giudicata da Richard Wagner come «Apoteosi della danza». La sinfonia successiva, brillante e spirituale, ritorna ad una fattura più classica.

Infine, la 9ª sinfonia è l\'ultima sinfonia compiuta e il gioiello dell\'insieme. Lunga più di un\'ora, è una sinfonia in quattro movimenti che non rispetta la

forma di sonata. Ogni movimento è un capolavoro di composizione che mostra il superamento da parte di Beethoven di tutte le convenzioni classiche e che fa

scoprire nuove prospettive nel trattamento dell\'orchestra. Ed è al suo ultimo movimento che Beethoven aggiunge un coro ed un quartetto vocale che cantano l\'

Inno alla Gioia, una poesia di Friedrich Schiller. Quest\'opera chiama all\'amore e alla fratellanza tra tutti gli uomini e il cui spartito fa ora parte del

patrimonio mondiale dell\'UNESCO. L\' Inno alla Gioia è inoltre stato scelto come inno europeo.

::->HERBERT VON KARAJAN<-::



Herbert von Karajan (Salisburgo, 5 aprile 1908 – Anif, 16 luglio 1989) è stato un direttore d\'orchestra austriaco.
Considerato senza dubbio tra i migliori direttori d\'orchestra del dopoguerra, ancora oggi è ricordato come il direttore con il maggior numero di incisioni

discografiche, in particolare con i Berliner Philharmoniker, che ha guidato per trentacinque anni.

Biografia

Herbert Von Karajan intraprende lo studio del pianoforte a soli quattro anni e dopo un anno è già in grado di esibirsi in pubblico. A diciotto anni esordisce

come pianista professionista, a ventuno inizia la carriera di direttore d\'orchestra.
La sua adesione al partito nazista ne determina l\'allontanamento forzato dalla scena musicale al termine della Seconda Guerra Mondiale; in seguito fonda e

diventa direttore principale della Philharmonia Orchestra di Londra dal 1949 al 1960, e nel 1955 approda alla direzione dei Berliner Philharmoniker, ruolo

che manterrà a vita.
Dal 1959 al 1964 ricopre il ruolo di direttore artistico all\'Opera di Vienna; è ospite principale del Teatro La Scala di Milano fino al 1978, dell\'Orchestra

della RAI di Roma fino al 1967, e dal 1969 al 1971 diventa il direttore principale dell\'Orchestre de Paris. Nel 1967 fonda il Festival Pasquale di

Salisburgo. Perfezionismo estremo, capacità di ricerca e sperimentazione faranno di Karajan un musicista sempre all\'avanguardia sia nei confronti del

repertorio classico che di quello contemporaneo.

Genealogia

Herbert von Karajan apparteneva ad una famiglia alto-borghese salisburghese di origine greca. Il suo bis-bisnonno, Georg Johannes Karajannis, nacque a

Kozani, una città dell\'allora Impero Ottomano (oggi si trova nella Macedonia greca), e nel 1767 partì per Vienna per poi stabilirsi a Chemnitz in Sassonia.

Qui lui e suo fratello lavorarono nello stabilimento dell\'industria tessile della Sassonia ed entrambi, il 1 giugno 1792, vennero premiati per i loro servigi

con un titolo nobiliare da Federico Augusto I di Sassonia. Il nome Karajannis divenne così Karajan, arricchito dalla particella nobiliare von.

I primi anni

Herbert von Karajan nacque a Salisburgo come Heribert Ritter von Karajan. Dal 1916 al 1926 studiò al Mozarteum di Salisburgo, dove venne incoraggiato a

studiare direzione d\'orchestra.
Nel 1929 diresse Salomè nel Festspielhaus di Salisburgo e dal 1929 al 1934 ricoprì la carica di primo Maestro di cappella al teatro statale di Ulma

(Germania).
Nel 1933 fece il suo debutto come direttore al Festival di Salisburgo dirigendo le musiche per la \"Scena della notte di Walpurg\" nella produzione di Max

Reinhardt del Faust. L\'anno seguente diresse per la prima volta i Wiener Philharmoniker, sempre a Salisburgo. Il 1933 fu anche l\'anno nel quale venne

ufficialmente ratificato l\'ingresso di Karajan nel partito nazionalsocialista, sebbene venne postdatato al 1935 quando egli presentò effettivamente domanda

per entrarvi (\'Aufnahmegruppe der 1933er, nachgereichte\').
Dal 1934 al 1941 diresse concerti sinfonici ed operistici al teatro d\'opera di Aachen.
Nel 1937 Karajan venne nominato il più giovane \"Generalmusikdirektor\" della Germania e fu direttore ospite a Bruxelles, Stoccolma, Amsterdam ed altre città.
Nel 1937 Karajan fece il suo debutto con i Berliner Philharmoniker e all\'Opera di Stato di Berlino con Fidelio. Ottenne, però, un maggior successo con il

Tristan und Isolde e venne apostrofato da un noto critico berlinese come \"Das Wunder Karajan\" (\"Il miracolo Karajan\" - 193. Stipulò un contratto con la

Deutsche Grammophon: la sua prima registrazione fu l\'Ouverture del mozartiano Die Zauberflöte, realizzata con la Staatskapelle Berlin nel 1938.

Gli anni successivi alla guerra

Bisogna aspettare il 1946 per vedere Karajan salire sul podio del direttore per il suo primo concerto dalla fine della guerra a Vienna con i Wiener

Philharmoniker, ma dovette successivamente subire, da parte delle autorità d\'occupazione russe, il divieto di prender parte ad altri pubblici concerti in

qualità di direttore a causa della sua passata appartenenza al partito nazista. Nell\'estate dello stesso anno partecipò anonimamente al Festival di

Salisburgo curando la concertazione di una rappresentazione de Le nozze di Figaro. L\'anno successivo ottenne il permesso di riprendere la sua attività di

direttore. In questo periodo scrisse alcune opere di musica da camera.
Nel 1948 Karajan divenne direttore artistico della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna e diresse anche al Teatro alla Scala di Milano. Tuttavia la sua

attività principale in questo periodo furono le sessioni di registrazione a Londra con la neonata Philharmonia Orchestra, l\'orchestra fondata da Walter

Legge.
Nel 1951 e nel 1952 incise il terzo atto de La Walkiria per la Columbia, e diresse al Festspielhaus di Bayreuth i Maestri Cantori, l\'Oro del Reno, Siegfried,

e Tristano e Isotta; al termine dell\'ultima rappresentazione di quest\'ultima, litigo\' furiosamente con l\'allora direttore artistico del teatro Wieland

Wagner, a causa della regia dell\'opera, curata da Wieland stesso. Da allora in poi Karajan non mise mai più piede a Bayreuth.
Nel 1955, venne nominato direttore musicale a vita dei Berliner Philharmoniker come successore di Wilhelm Furtwängler e dal 1957 al 1964 assunse anche

l\'incarico di direttore artistico dell\'Opera di Stato di Vienna. Collaborò strettamente con i Wiener Philharmoniker ed il Festival di Salisburgo, di cui

divenne direttore artistico nel 1959; particolarmente importante fu l\'incarico che ricevette nel 1960 di dirigere lo spettacolo inaugurale della nuova sede

del Festival, la Grosses Festspielehaus; in quell\'occasione diresse il Gloria della Messa k.427 di Mozart, e Der Rosenkavalier di Richard Strauss. Nel 1967

diede vita anche al Festival di Pasqua, sempre a Salisburgo, in cui per la prima volta i Berliner suonavano in un teatro, accompagnando cantanti direttamente

sulla scena; la direzione artistica sarebbe rimasta responsabilità del direttore artistico dei Berliner Philharmoniker anche dopo la sua reggenza. Continuò a

esibirsi, dirigere ed incidere prolificamente fino alla sua morte nel 1989. È morto il 16 luglio 1989 nel periodo in cui stava curando una nuova produzione

dell\'opera \"Un ballo in maschera\" di Giuseppe Verdi. È sepolto nel piccolo cimitero di Anif presso Salisburgo.

Karajan e il compact disc

Karajan giocò un ruolo importante nello sviluppo della tecnologia per la registrazione e la riproduzione audio in digitale (circa 1980). Egli fu il campione

di questa nuova tecnologia, vi riversò tutto il suo prestigio e fu presente alla prima conferenza stampa che annunciava il nuovo formato. I primi prototipi

di CD avevano una capacità di circa 60 minuti, ma una leggenda metropolitana vuole che siano stati portati a 74 minuti per adattarvi la Nona sinfonia di

Beethoven diretta dal maestro.

Posizione politica

Come per il soprano Elisabeth Schwarzkopf, il tesseramento di Karajan nel Partito nazista dal 1933 al 1945 lo mise in cattiva luce negli anni successivi,

anche se probabilmente l\'adesione era dettata da motivi di carriera più che ideologici. Musicisti ebrei come Isaac Stern e Itzhak Perlman rifiutarono di

esibirsi in concerto con lui per il suo passato da nazista. Il coinvolgimento di Karajan col nazismo fu messo in discussione dal fatto che, nel 1942, sposò

Anita Guetermann (di chiare origini ebraiche). Da quel momento Karajan perse tutti i suoi appoggi politici.

Il musicista

I critici e gli appassionati sono generalmente concordi nell\'affermare che Karajan avesse il dono di saper estrarre un suono magnifico dall\'orchestra. I

commenti invece discordano sul come questo suono di karajan fu applicato dal maestro. Il critico americano Harvey Sachs così commenta l\'approccio di Karajan:
« Karajan sembra aver adottato un suono per tutte le stagioni, raffinatissimo, modellato, di calcolata voluttuosità, che potesse essere applicato,

con piccole appropriate modifiche, da Bach a Puccini, da Mozart a Mahler, da Beethoven a Wagner, da Schumann a Stravinsky... Molte delle sue esecuzioni hanno

una sorta di qualità artificiale, prefabbricata, che altri come Toscanini, Furtwängler non hanno mai avuto... Molte delle registrazioni di Karajan sono

esageratamente \"lucidate\", una sorta di controparte sonora ai film ed alla fotografie di Leni Riefenstahl. »

Questo stile caratteristico colpì molti ascoltatori spingendoli però a gradire in modo diverso musiche di epoche differenti. Un giro sul web mostra che tra

le numerosissime registrazioni di von Karajan quelle che suscitano maggiore ammirazione sono quelle del repertorio romantico, tanto che le registrazioni

delle sinfonie di Beethoven del 1962 sono tuttora considerate un punto di riferimento per qualunque esecuzione, anche successiva. Molto più controverse le

sue esecuzioni operistiche, dove tuttavia non mancano eccezioni, o le sue interpretazioni barocche o del periodo classico.

Due recensioni rappresentative di questo vengono dalla diffusissima guida edita da Penguin Books.

   * Parlando di una registrazione del Tristano e Isotta di Wagner, un classico del periodo romantico, gli autori scrivono che \"Quella di Karajan è una

esecuzione sensuale di uno dei capolavori di Wagner, carezzevolmente splendida e suonata superbamente dalla Filarmonica di Berlino... una eccellente prima

scelta\".
   * A proposito della registrazione delle sinfonie parigine di Haydn gli stessi autori scrivono: \"Haydn stile big-band... Non c\'è bisogno di dire che la

qualità dell\'esecuzione orchestrale è superba, ma ci sono dei passaggi così bandistici da far pensare più alla Berlino imperiale che a Parigi... I minuetti

sono indubbiamente molto lenti... Queste interpretazioni sono troppo prive di fascino e di grazia per poterle raccomandare di cuore.
Nel campo della musica contemporanea, a Karajan fu rimproverato di aver diretto e registrato esclusivamente musica precedente al 1945 (Gustav Mahler, Arnold

Schoenberg, Alban Berg, Anton Webern, Béla Bartók, Jean Sibelius, Pietro Mascagni, Richard Strauss, Giacomo Puccini, Arthur Honegger, Sergei Prokofiev,

Claude Debussy, Paul Hindemith, Carl Nielsen ed Igor Stravinsky), anche se registrò la Decima Sinfonia di Dmitri Shostakovich (1953) due volte, la prima

viennese del 1960, anche documentata su disco, de Assasinio nella cattedrale di Ildebrando Pizzetti (195,e diresse la prima di \"De temporum fine comoedia\"

di Carl Orff nel 1973.


:::->CARATTERISTICHE DEI DVD9<-:::

Durata: 328\'19\"
Lingue: TEDESCO - INGLESE  
Sottotitoli: NON PRESENTI
Formato Video: 1.33:1
Compressione: NESSUNA
Programmi utilizzati: DVD Decrypter
Contenuti Extra: NESSUNO




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