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- Billy Wilder - Giorni Perduti[TNTVILLAGE] -


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Categoria bittorrent DVD
Descrizione
BILLY WILDER

GIORNI PERDUTI

(The Lost Weekend)



:::->LOCANDINA<-:::





:::->SCHEDA DEL FILM<-:::

Giorni perduti

Titolo originale: The Lost Weekend
Paese: Stati Uniti d\'America
Anno: 1945
Durata: 101 min
Colore: B/N
Rapporto: 1,37:1
Genere: noir
Regia: Billy Wilder
Soggetto: Charles R. Jackson
Sceneggiatura: Charles Brackett, Billy Wilder
Produttore: Charles Brackett

Interpreti e personaggi

   * Ray Millandon Birnam
   * Jane Wyman:Helen
   * Philip Terry:Wick Birnam
   * Howard da Silva:Nat
   * Doris Dowling:Gloria

Doppiatori italiani:

   * Giulio Panicali: Ray Milland
   * Lydia Simoneschi: Jane Wyman

Episodi:
Fotografia: John F. Seitz
Montaggio: Doane Harrison
Musiche: Miklós Rózsa, Giuseppe Verdi

Premi:

   * 4 Oscar: miglior film,miglior regista,miglior attore, migliore sceneggiatura non originale e 3 nomination all\'Oscar
   * 3 Golden Globe: miglior film drammatico, miglior regista, miglior attore in un film drammatico
   * Grand Prix du Festival al Festival di Cannes 1946
   * National Board of Review Awards 1945: miglior attore (Ray Milland)


:::->TRAMA<-:::

Preda dell\'alcol per consolarsi degli scarsi successi letterari, scrittore in crisi allontana da sé il fratello e la donna che lo ama. Tenta il suicidio, ma la donna non si rassegna........................

:::->RECENSIONE<-:::

The Lost Week-end  è stato tratto da un ambizioso romanzo di Jackson ma il vero autore ne è il regista. E\' di origine austriaca, si chiama Billy Wilder, e non è arbitrario l\'affermare che qualcosa della disperazione degli Stroheim, dei Lang, dei Pabst, della loro inquietudine, insieme nativa e colta, corre nel suo sangue. Billy Wilder ha firmato del resto un\'altra pellicola di cui noi abbiamo parlato, con le lodi che merita, in questo stesso periodico. Si chiama La fiamma del peccato ed ha per interpreti la Stanwyck, Fred Mac Murray ed Edward Robinson. L\'inizio di Double indemnity (è il titolo originale) coi globi elettrici nel primo, deserto mattino e i colloqui dei due amanti-nemici è una pagina ancora viva nel ricordo del memore spettatore.
The Lost Week-end è il racconto di tre giornate, sabato domenica lunedí, di un giovane scrittore alcoolizzato, che non sa resistere al richiamo di quella che già Rabelais chiamava la \"divina bottiglia\". La fonte di questo suo vizio nel film non è detta: ma pare che ci sia un sottinteso sessuale. Sarebbe, l\'alcool, il modo trovato dallo scrittore per sfuggire a un\'ossessione non nettamente amorosa. A ogni modo questo non è che l\'antipasto.
Al principio del film si vede lo scrittore che rifiuta di passare il week-end col fratello, che lo rimprovera. E\' presente la fidanzata, una ragazza che riesce a combattere nel protagonista la spinta verso l\'ubriachezza. A ogni modo, con certi quattrini trovati come per miracolo, lo scrittore si piglia una sbronza memorabile. Poi i quattrini finiscono. Riesce a procurarsene ancora in vari modi: facendoseli prestare da una sgualdrinella alla quale ha promesso un appuntamento cui è mancato; impegnando la macchina da scrivere; vendendo i vestiti della fidanzata che lo è andata a trovare.
Infine cerca di vuotare una borsetta in un locale elegante. E\' cacciato via in malo modo. Finisce in una clinica per ubriachi cronici. Ne fugge e vuole uccidersi. Ma la fidanzata arriva in tempo. Forse ora egli non berrà più e scriverà il libro di una esperienza terribile. L\'eccezionale riuscita di un film come Week-end sta in questo: che una strada che sembrava preclusa al cinema, la strada del racconto introspettivo, è stata aperta. The Lost Week-end non annoia un momento. Eppure non c\'è nessun lenocinio, di nessun genere. Non ci sono quasi caratteristi: non ci sono battute di spirito: il dialogo è ridotto all\'osso, essenziale. Lo scrupolo della verità ambientale è stato spinto a un tal punto che le strade, i bar, i quartieri meno noti di Nuova York sono stati colti sul posto, servendosi, per eludere la curiosità dei passanti, di gherminelle e trovate piene d\'estro, nascondendo la macchina da presa nei luoghi più strani.
Una volta uno dei più grandi registi della seconda generazione cinematografica, quella fiorita tra le due guerre, S.W. Pabst, ha detto che il suo sogno sarebbe stato di girare nella \"vera\" vita scene di ispirazione spontanea.
Senza giungere al rigorismo di Pabst, Wilder ha fatto tuttavia qualcosa di simile. Il suo capolavoro ha una tale aria, di verità, la favola si inserisce cosí naturalmente nella realtà quotidiana, che pare di poter dire che una delle remore più forti alla riuscita del cinema come arte, la schiavitù agli \"studi\", alle \"moquettes\", a ciò che è costruito e non \"vero\", sembra rimossa definitivamente per i registi volonterosi.
Il protagonista di Week-end è l\'attore Ray Milland. Noi ce lo ricordavamo, sino a oggi, come uno dei tanti primi amorosi, sulla traccia di Gary Cooper, di cui Hollywood non difetta. Qui Ray Milland è attore drammatico, meglio che eccellente, perfetto. Probabilmente è stato scelto per una sua segreta vocazione a una parte come questa. L\'aspetto fisico, di bel giovane che sta passando i trent\'anni; il modo di vestire (tipicamente Greenwich village con quei bottoni che fissano le punte del colletto, rivelatori); l\'ambiente, la casa in cui vive (cori riproduzioni di Van Gogh alle pareti) tutto è categorico e puntuale. Quando poi si entra nel grande squarcio sinfonico del film, la lunga camminata del beone sitibondo nelle vie indifferenti, tra i passanti distratti, il tono dell\'interpretazione e della regia si alza toccando accenti rari anche nel passato cinematografico più puro.
Sembrano allora leciti i grandi ricordi: i lampioni, le case povere della Strada della paura di Chaplin; la bambina sotto il camion nella Folla di Vidor; il ritorno all\'alba della barca che porta gli amanti nel Vampiro di Dreyer. La nostra tenace speranza di un cinema che non scompaia, miserello, di fronte ad arti più adulte e agguerrite, non è più delusa. Viene il momento che The Lost Week-end non è più un film; ma, semplicemente, poesia.


:::->CARATTERISTICHE DEL DVD5<-:::

Durata: 101 min.
Lingue: ITALIANO - RUSSO - INGLESE - SPAGNOLO
Sottotitoli: ITALIANO - INGLESE - DANESE - NORVEGESE - SVEDESE - FINLANDESE - SPAGNOLO
Formato: 4:3
Compressione: NESSUNA
Contenuti Extra: NESSUNO
Programmi utilizzati: DVD Decrypter
Cover allegata: NO







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Completato 35x
Aggiunto 11.04.09 - 10:04:40
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