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- [Asian] Green Fish [Dvd-Rip Kor sub Eng-Ita-Spa-Fr-Ger] -


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Descrizione
Film in lingua coreana, con sottotitoli in italiano




Titolo Originale: Chorok mulkogi
Anno: 1997, South Corea
Genere: Drammatico
Regia: Chang-dong Lee


:::->TRAMA<-:::

Mak-dong è appena stato congedato dall\'esercito e sta tornando a casa in treno. Sporgendosi dal finestrino per respirare la sua nuova libertà, riceve in pieno viso il foulard rosso di una ragazza che sta facendo lo stesso da un finestrino nel vagone accanto. Avvicinandosi a lei si accorge che tre uomini la stanno molestando: interviene, ma viene malmenato. Alla fermata successiva, scende per farla pagare ai tre, ma il treno riparte senza di lui, con la sua valigia e con la ragazza misteriosa, di cui gli rimane il foulard.
Di ritorno a casa, Mak-dong cerca un lavoro per aiutare la sua famiglia, che versa in cattive acque dopo la morte del padre. Un giorno per caso ritrova la ragazza del treno, e scopre che si tratta della donna di Bae Tae-gon, un temuto malvivente che però, per ringraziarlo di aver difeso la sua ragazza, gli offre un lavoro. Mak-dong conquista la fiducia di Bae ed entra a far parte della sua banda…

:::->COMMENTO<-:::

Green Fish oggi è pluriacclamato dalla critica, soprattutto dopo i seguenti fastosi successi del suo regista Lee Chang-dong, Peppermint Candy e Oasis. Ma è anche un film che fatica a farsi strada nelle impressioni del pubblico, perché sembra tante cose che in realtà non è, e dunque delude cinicamente le aspettative a ogni svolta narrativa, lasciando lo spettatore senza un appiglio positivo, come a volte la vita. E per questo è un film raro, raro e grande, nella piccolezza dei suoi personaggi da nulla.
Accade in Green Fish che di ritorno dal servizio militare Mak-dong (che significa figlio più giovane) in treno incontra una donna e fa a botte con dei tizi molesti che la disturbano, calcolando male i tempi delle sue reazioni e finendo malmenato. Quando riesce a tornare a casa, a Ilsan, un sobborgo di Seoul, trova i suoi tre fratelli, la sorella e la mamma abbastanza allo sbaraglio, trascinati e lobotomizzati dal tran tran quotidiano e dai modi di arrabattarsi per la sopravvivenza. Mak-dong no, lui quella vita non la vuole fare, è convinto che si possa evitare; lui si sente diverso e, sperduto nell\'incomprensione di ciò che ha intorno, perfino ancora inconsapevole di essere indeciso sul da farsi e su come rimboccarsi le maniche e cominciare un lavoro qualunque, intanto riesce a ritrovare la donna incontrata sul treno, una cantante di night piuttosto malmessa e dall\'equilibrio psichico teso all\'autodistruzione, la quale ha come protettore un piccolo boss malavitoso che per accontentarla e mostrare almeno in un campo il suo piccolo potere, trova immediatamente lavoro a Mak-dong in uno dei suoi garage. Mak-dong però, pur non essendo realmente aggressivo, ha una natura pura e per questo rissosa, e ciò lo porta suo malgrado e paradossalmente a farsi strada nel panorama del crimine più o meno organizzato, con il suo reagire sempre ai cazzotti, e con inventiva anche, con premeditazione talvolta. E pian piano, tra bastonate e angosce sorde senza nome, Mak-dong a modo suo cresce, mentre tutto gli declina e lo disillude intorno.
Guardare Green Fish è un\'esperienza amara, fredda, assordantemente incisiva, sordidamente cocente, buia e desolante, così straziante da irrigidire, da lasciare uno sguardo ghiacciato che immobilizza l\'aria, accartocciando ogni speranza di luce. Forse un po\' come Sympathy for Mr Vengeance.
Di Lee Chang-dong oramai si sa tutto, che è stato un ottimo scrittore, un grandioso regista, un abile politico. E infatti il personaggio camaleonticamente interpretato da Han Suk-kyu, Mak-dong, ci viene presentato librescamente, con l\'aiuto di un foulard rosa, una corsa sui binari, uno sguardo a sé stesso nello specchio e quel sorriso non ingenuo, non sprezzante, non furbo... quel sorriso soltanto vuoto, vuoto-assente di maturità. Così come anche Shim Hye-jin/Mieh, anche lei è libresca, irregolare, imperfetta, bizzarra, cosparsa di disperazione come fosse benzina che la brucia e le porta via l\'anima, brillante e bella, molto più bella di tutte le belle attrici lavate giovani e profumate candide. E non sfugge neppure Moon Sung-keun/Bae Tae-gon, il piccolo malvivente, l\'omino che arranca con la pettinatura squadrata da poveraccio, e quasi crede alla possibilità di essere un grande, uno da rispettare, con tutto lo sporco che non riesce a togliersi di dosso e tutta la morale che continua a propinare, tra l\'altro a ragione. Ma sì, appaiono tutti in forma libresca i personaggi di Green Fish. Perfino Song Kang-ho, in altri film buono o gigione o paziente o intenso (il faccione di J.S.A. e di The Foul King), e qui niente altro che un bastardo totale, di quelli che non crepano mai. Però poi succede qualcosa, perché a partire da un dato momento il film di Lee Chang-dong perde linearità, non procede più narrativamente bensì frammentariamente, come se spigoli di importanza più che altro dolorosa, come ricordi che si raffreddano diventando tali nel momento in cui vengono vissuti, sfilassero uno dietro l\'altro sempre più brevi e precisi: il picnic familiare sul prato obnubilato da tutto che va storto, con Mak-dong a carrellare circolarmente, in macchina, su ciò che la sua famiglia in realtà è, un cumulo di insoddisfazione, di povertà di bassezza irrimediabile; il viaggio in treno di Mak-dong con la spoglia Mieh, nulla di originale, anzi, qualcosa di dichiaratamente cronico, eppure per pochi momenti dolce, con Mak-dong quasi cieco di ingenuità in un toccarsi di labbra che significa tutto e continua a non significare niente. Il pavimento del bagno allagato di sangue annacquato, la risata di Mak-dong nella cabina telefonica. Fino a quando il tempo filmico rallenta di nuovo, la smette di tagliuzzarsi, e ridiventa narrativo nella scena finale, che in principio non si capisce dove voglia andare a parare, e poi sbatte irreparabilmente per la prima volta contro l\'esistenza dei sentimenti, della consapevolezza lacerante della realtà. Il grande vestito bianco e ottuso di Mieh, e il suo panico puro, finalmente.
Green Fish riesce a essere stridulamente poetico mentre è crudo e irremovibile, definitivo. Tutto rasenta il suolo ed è concreto e possibile ben oltre l\'intarsio dialettico di un libro, o di un film. Il debutto di Lee Chang-dong è un calcio pessimista a tutte le glorie da gangster, a tutte le femme fatale della storia, a tutti gli uomini che non ci arrivano mai a crescere, e gli tocca lo stesso vivere, così, senza del tutto capire, e senza aver chiesto nulla di particolare, presenziando e addirittura manipolando orrori senza senso, dove tutto sembra risolversi su vari livelli di meschinità, ma non oltre.



:::->SCHEDA TECNICA DEL RIP<-:::

Dimensione: 700 Mb (CD2 697 Mb)
Durata: 52m 07s (CD2 59m)

Video Codec: XviD Dev ver. 25-Mar-03
Video Bitrate: 1485 kbps (CD2 1259 kbps)
Risoluzione: 640x352
FPS (Frames/sec): 23.976
QF (Frame quality): 0.275 (CD2 0.233)

Audio Codec:
AC3
Audio Bitrate: 384 kb/s tot , 6 chnls (3/2 .1)
Freq Audio: 48000 Hz


:::->SCREENSHOTS<-:::







Info: Per scaricare devi usare un client come uTorrent o Transmission
AnnounceURL
http://tracker.tntvillage.scambioetico.org:2710/announce
Hash e3d286b2492feb58fbc2162107ca50be6c128fc9
Peers seeds: 3 , leech: 16
Size 1.37 GB
Completato 5389x
Aggiunto 22.10.08 - 20:10:15
Uploader   ShivaShanti
Votazione (Voti: 0)


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