| Descrizione | Titolo: Lucky Luciano
Anno: 1973
Genere: Drammatico
Produzione: Harbor Productions
Regia: Francesco Rosi
Cast: Gian Maria Volontè, Vincent Gardenia, Silverio Blasi, Charles Cioffi, Larry Gates, Magda Konopka, Dino Curcio, Jacques Monod, Karin Petersen, Edmond O'Brien, Charles Siracusa, Rod Steiger, P.M. Pasinetti, Luigi Infantino, Carlo Mazzarella
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Frequenza audio: 48000 Hz
Tipo: VBR
Canali: 2
La storia e il mito di Salvatore Lucania detto Lucky Luciano, gangster siculo-americano che, rispedito in Italia nel 1946, divenne capofila di un colossale traffico di droga. Abile nel non lasciare tracce, nel coltivare protezioni e connivenze, lui e la sua gang internazionale la fecero franca sino all'ultimo. Buon saggio di cinema storico-giornalistico su sceneggiatura di Lino Jannuzzi e lo stesso F. Rosi con la collaborazione di Tonino Guerra che si distingue per il rifiuto della retorica spettacolare della violenza, a vantaggio dell'analisi socio-politica. (M. Morandini)
La struttura di Lucky Luciano ha dei blocchi che possono sembrare dispersivi ma che sono invece essenziali all'economia del film: per esempio l'inizio americano, con questi bravi signori ben vestiti che si rivelano dei gangster, o la sequenza sugli americani a Napoli, che mostra un tipo di complicità tra poteri che serve a spiegare un personaggio come Luciano. Forse avrei dovuto insistere di più su questo, per esempio sui legami mafia-politica (ho sempre pensato che da tre film come Salvatore Giuliano, Il caso Mattei e Lucky Luciano si potrebbe trame uno solo, su quest'argomento specifico), mafia-americani della liberazione, ecc. Anche in Lucky Luciano ci sono personaggi reali che interpretano il proprio ruolo, per esempio Charles Siragusa. Si, io stesso ero apparso nel Caso Mattei, ma li era diverso, la sparizione di De Mauro richiedeva una mia spiegazione. Anche per Luciano, mi ero documentato moltissimo: le interviste che aveva rilasciato, i rapporti di Siragusa al Narcotics Bureau, il libro dell'americano Joestin e anche il memoriale inedito di Joestin sulle difficoltà che ha incontrato a scrivere il suo libro, manoscritto che ha depositato alla Libreria del Congresso.
Poi gli archivi dei giornali americani, le fotografie, e infine gli incontri con numerose persone che hanno conosciuto Luciano, sia dalla parte del gangster, sia da quella dei poliziotti. Con Jannuzzi abbiamo ordinato tutti questi dati in modo, come sempre io faccio, da lasciare uno spazio allo spettatore per farsi una sua idea, stabilire da sé i collegamenti. Luciano era un personaggio molto misterioso, e io ho scelto subito di non fare un film di gangster, di mostrarlo, nel suo periodo di inattività , di ritiro. Il potere non ha bisogno di essere identificato con l'azione, farlo vuol dire rischiare di far diventare positivo un personaggio negativo, tanto più quando si tratta di gangster.
Certo io chiedo un pò di riflessione al pubblico, in casi come questo, ma io credo che il cinema debba ogni tanto chiedere anche questo sforzo, lasciare questa libertà . Il cinema ha bisogno di elementi spettacolari, ne sono convinto, ma non in un'unica direzione. Può esistere anche un cinema che stimoli la riflessione, che dia fiducia allo spettatore. (Francesco Rosi)
Di Lucky Luciano ho detto che sentivo quest'odore di zolfo nel personaggio, un personaggio che non può piacere ma che uno può restarne affascinato. Ma devo dire che io a Lucky Luciano ho collaborato poco, ho solo rivisto la sceneggiatura che Rosi aveva scritto con un giornalista, Jannuzzi, che era giò molto precisa. Se sono intervenuto é per dare un pò più di struttura, perché poi io di queste storie che di solito fa Rosi, coi politici, i mafiosi, questo tipo di personaggi, ne so molto poco, ci capisco molto poco, e allora, siccome Rosi mi piace perché così diverso da me, cerco di aiutarlo con quello che posso, a modo mio, perché non due siamo proprio due caratteri diversi. ( Tonino Guerra)
Il personaggio di Lucky Luciano era difficile, perché era più difficile trovare un'oggettività , credo. Queste caratteristiche del mafioso... Io ho pensato al fatto che era un emigrante, ho lavorato su questa difesa che gli emigranti hanno, discutendone molto con Rosi, come facciamo sempre. Luciano é stato un personaggio difficile, delicato, e, tra un incontro e l'altro con Rosi, ho dovuto rifletterci molto. (Gian Maria Volonté)
In seed dalle 8,30 alle 18,30 dal lunedì al venerdì a 150 kBps |
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