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- Georges Perec – La vita, istruzioni per l’ uso (1984){Epub.Mobi.Azw3.Pdf-Ita-MIRCrew} -


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Descrizione



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[SIZE=200]Georges Perec - LA VITA, ISTRUZIONI PER L'USO (1984)[/SIZE]


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Titolo originale La vie mode d'emploi
Autore Georges Perec
1ª ed. originale 1978
Genere Romanzo
Lingua originale francese
Ambientazione Parigi
Protagonisti Percival Bartlebooth
Coprotagonisti Gaspard Winckler, Serge Valène
DIMENSIONE  cartella : 8,87 mb
FORMATI : epub, azw3, mobi, pdf



I cataloghi, le descrizioni, il racconto delle cose inanimate: questo aspetto è una caratteristica del libro e una ragione del suo fascino. Ma certo la sua presa di lettura sta nell’altro aspetto: il libro brulicante di storie, d’avventure, di delitti, d’indagini poliziesche. Non per nulla nel frontespizio dell’edizione francese sotto il titolo La Vie mode d’emploi figura la dicitura romans: “romanzi” al plurale. Ogni appartamento dello stabile cela un mistero, un dramma, una peripezia che si dirama nelle più esotiche contrade del mondo o trae origine in epoche remote. Le cento stanze diventano le Mille e una notte.”
Il fulcro di questo insolito e fantasioso romanzo è un palazzo parigino i cui abitanti, e soprattutto le abitazioni di ognuno di loro, vengono analizzate e scrutate oserei dire quasi maniachevolmente. Ogni suppellettile, ogni dettaglio, ogni particolare degli appartamenti viene annotato e sviscerato con precisione, insime al comportamento degli abitanti del condominio .Tra tutti i personaggi quello che spicca è il miliardario Bartlebooth, un pittore specializzato nella tecnica dell'acquerello.
Io questo libro lo definirei o una scatola cinese o un puzzle, dove miriadi di storie personali s'intersecano una con l'altra fino a formare tutte insieme un grande quadro di caratteri, comportamenti, manie, fissazioni etc di ognuno di noi

Protagonista della storia principale è il miliardario Bartlebooth (il nome sintetizza quelli di altri due personaggi letterari: Barnabooth il miliardario di Valery Larbaud e Bartleby lo scrivano di Herman Melville) il quale sceglie «di fronte all'inestricabile incoerenza del mondo [...], di portare fino in fondo un programma, ristretto, sì, ma intero, intatto, irriducibile. [...] di organizzare tutta la sua vita intorno a un progetto unico la cui necessità arbitraria non avrebbe avuto uno scopo diverso da sé»; inizia così, a vent'anni, a compiere il suo progetto: per dieci anni, pur da non interessato, impara l'arte dell'acquerello dal pittore Valène, poi, per vent'anni, viaggia il mondo dipingendo su fogli di carta Whatman, e ogni quindici giorni circa, una «marina» e spedendo poi il quadro ad un artigiano specializzato, Winckler, che dopo aver incollato l'acquerello su di una tavola, costruisce un puzzle di solo 750 pezzi; infine, nei vent'anni successivi e dopo essere tornato in Francia, Bartlebooth ricompone i puzzle, di nuovo uno ogni quindici giorni e nell'ordine nel quale sono stati creati: i quadri, staccati dal loro supporto e ricomposti come fossero i dipinti originari, sono rispediti nei luoghi nei quali erano stati dipinti e quindi immersi «in una soluzione solvente da cui non sarebbe riemerso che un foglio di carta Whatman, vergine e intatto. Così, non sarebbe rimasta traccia alcuna di quella operazione che, per cinquant'anni, aveva completamente mobilitato il suo autore.» Bartlebooth non riuscirà però a compiere per intero la sua impresa; al momento della morte rimane un solo pezzo per completare il 439-esimo puzzle: ma mentre il pezzo mancante ha la forma di una "X", quello rimasto nelle mani di Bartlebooth ha la forma di una "W".


  All’inizio, l’arte del puzzle sembra un’arte breve, di poco spessore, tutta contenuta in uno scarno insegnamento della Gestalttheorie: l’oggetto preso di mira - sia esso un atto percettivo, un apprendimento, un sistema fisiologico o, nel nostro caso, un puzzle di legno - non è una somma di elementi che bisognerebbe dapprima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cioè, una struttura: l’elemento non preesiste all’insieme, non è più immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare l’insieme, ma l’insieme a determinare gli elementi: la conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell’insieme e della sua struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole parti che lo compongono: la qual cosa significa che si può guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo passo avanti: conta solo la possibilità di collegare quel pezzo ad altri pezzi e in questo senso l’arte del puzzle e l’arte del go  hanno qualcosa in comune; solo i pezzi ricomposti assumeranno un carattere leggibile, acquisteranno un senso: isolato, il pezzo di un puzzle non significa niente; è semplicemente domanda impossibile, sfida opaca; ma se appena riesci, dopo molti minuti di errori e tentativi, o in un mezzo secondo prodigiosamente ispirato, ..............................




Georges Perec: lo scrittore che amava giocare con le lettere. 7 marzo: si celebra l’anniversario della nascita di un grande scrittore francese, Georges Perec.  Nato a Parigi il 7 marzo 1936, morto a Ivry-sur-Seine il 4 marzo 1982. Figlio di ebrei polacchi emigrati negli anni Venti, nel 1940 rimane orfano del padre, ucciso all’inizio della Seconda guerra mondiale, e tre anni dopo della madre, deportata in un lager nazista.



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Les Choses. Une histoire des années soixante (Julliard, 1965, Premio Renaudot), tr. Leonella Prato Caruso, Le cose, una storia degli anni sessanta, Mondadori, Milano, 1966 (prefazione di Giansiro Ferrata); Rizzoli, Milano, 1986; Einaudi, Torino, 2011 (prefazione di Andrea Canobbio)
Quel petit vélo à guidon chromé au fond de la cour? (Denoël, 1966), tr. Emanuelle Caillat, Quale motorino con il manubrio cromato giù in fondo al cortile?, Edizioni e/o, Roma, 2004
Un Homme qui dort (Denoël, 1967), tr. Maria Pia Tosti Croce, Un uomo che dorme, Guanda, Milano, 1980; tr. Jean Talon, Quodlibet, Macerata, 2009 (postfazione di Gianni Celati)
La Disparition (Denoël 1969), tr. Piero Falchetta, La scomparsa, Guida, Napoli, 1995 (Premio Monselice per la traduzione, 1996), ISBN 8878352357
Petit traité invitant à la découverte de l'art subtil du go (Christian Bourgois, 1969)
Les Revenentes (Julliard, 1972)
Die Maschine (Reclam, 1972) (con la collaborazione di Eugen Helmlé)
La Boutique obscure. 124 rêves (Denoël, 1973), tr. Ferdinando Amigoni, La bottega oscura, Quodlibet, Macerata, 2011
Espèces d'espaces (Galilée, 1974), tr. Roberta Delbono, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino, 2008
Ulcérations (Bibliothèque oulipienne, 1974)
W ou le souvenir d'enfance (Denoël, 1975; Gallimard, 2009), tr. Daniella Selvatico Estense, W o il ricordo d'infanzia, Rizzoli, Milano, 1991; tr. Henri Cinoc, Einaudi, Torino, 2005
Tentative d'épuisement d'un lieu parisien (UGE, 1975; Christian Bourgois, 1982), tr. Eileen Romano, Tentativo di esaurire un luogo parigino, Baskerville, Bologna, 1989; tr. Alberto Lecaldano, Tentativo di esaurimento di un luogo parigino, Voland, Roma, 2011
Alphabets. Cent soixante-seize onzains hétérogrammatiques, (Galilée, 1976)
Je me souviens. Les choses communes I, (Hachette, 197, tr. Daniella Selvatico Estense, Mi ricordo, Bollati Boringhieri, Torino, 1988
La Vie mode d'emploi (Hachette, 1978, premio Médicis), tr. Dianella Selvatico Estense, La vita, istruzioni per l'uso, Rizzoli, Milano, 1984
Les Mots croisés, précédés de Considérations de l'auteur sur l'art et la manière de croiser les mots (Mazarine, 1979; POL, 2003)
Récits d'Ellis Island (Éditions du Sorbier, 197, tr. Maria Sebregondi, Ellis Island. Storie di erranza e di speranza, Archinto, Milano, 1996
Un Cabinet d'amateur. Histoire d'un tableau (Balland, 1979), tr. Sergio Pautasso, Storia di un quadro, Rizzoli, Milano, 1990; Skira, Milano, 2011
La Clôture et autres poèmes (Hachette, 1980)
Théâtre I (Hachette, 1981), tr. Laura Vettori, Teatro: Il posto delle patate preceduto da L'aumento, Bollati Boringhieri, Torino, 1991
Épithalames (Bibliothèque oulipienne, 1982)
Penser/Classer (Hachette, 1985), tr. Sergio Pautasso, Pensare/classificare, Rizzoli, Milano, 1989
Notes brèves sur l'art et la manière de ranger ses livres (1985), tr. Elena Vicari, Brevi note sull'arte e il modo di riordinare i propri libri, Henry Beyle, Milano, 2010
Les Mots croisés II (POL-Mazarine, 1986)
«53 jours» (POL, 1989, a cura di Harry Mathews e Jacques Roubaud), tr. Sergio Paurasso, 53 giorni, Rizzoli, Milano, 1996
Vœux (Éditions du Seuil, 1989; 2009)
Presbytère et prolétaires: Le dossier P.A.L.F. (Éditions du Limon, 1989) (con Marcel Bénabou)
Je suis né (Seuil, 1990), tr. Roberta Delbono, Sono nato, Bollati Boringhieri, Torino, 1992
Cantatrix sopranica L. et autres ecrita scientifiques (Éditions du Seuil, 1991), tr. Roberta Delbono, Cantatrix sopranica L. e altri scritti scientifici, Bollati Boringhieri, Torino, 1996
L. G., une aventure des années soixante (Éditions du Seuil, 1992)
Le Voyage d'hiver (Éditions du Seuil, 1993), tr. Laura Vettori, Viaggio d'inverno, Biblioteca del vascello, Roma, 1994; poi Robin, Roma, 2001
Cahiers des charges de "La vie mode d'emploi" (Zulma, 1993), a cura di Hans Hartje, Bernard Magne e Jacques Neefs
Bernard Magne, Tentative d'inventaire pas trop approximatif des ecrits de Georges Perec: bibliographie, Presses universitaires du Mirail-Toulouse, Toulouse, 1993
Beaux présents, Belles absentes (Éditions du Seuil, 1994)
L'Infra-ordinaire (Éditions du Seuil, 1996), tr. Roberta Delbono, L'infra-ordinario, Bollati Boringhieri, Torino, 1994
What a man! (Le Castor astral, 1996)
Perec/rinations (Zulma, 1997)
Cher, très cher, admirable et charmant ami... Correspondance Georges Perec - Jacques Lederer, 1956-1961 (Flammarion, 1997)
Jeux intéressants (Zulma, 1999)
Nouveaux jeux intéressants (Zulma, 1999)
Romans et recits, (a cura di Bernard Magné, Librairie générale française, 2002)
Entretiens et conférences (Joseph K., 2003), 2 voll. a cura di Dominique Bertelli e Mireille Ribière
L'art et la manière d'aborder son chef de service pour lui demander une augmentation (Hachette, 200, tr. Emanuelle Caillat, L'arte e la maniera di affrontare il proprio capo per chiedergli un aumento, Einaudi, Torino, 2010
Quelques-unes des choses qu'il faudrait tout de même que je fasse, ill. Bruno Gibert (Autrement, 2009)
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Citazione di Italo Calvino, Lezioni americane, Garzanti, 1988, p. 117:.
«Un altro esempio di ciò che chiamo "iper-romanzo" è "La vie mode d'emploi" di Georges Perec. [...] Credo che questo libro [...] sia l'ultimo vero avvenimento nella storia del romanzo. E questo per molti motivi: il disegno sterminato e insieme compiuto, la novità della resa letteraria, il compendio d'una tradizione narrativa e la summa enciclopedica di saperi che danno forma a un'immagine del mondo, il senso dell'oggi che è anche fatto di accumulazione del passato e di vertigine del vuoto, la compresenza continua d'ironia e angoscia, insomma il modo in cui il perseguimento d'un progetto strutturale e l'imponderabile della poesia diventano una cosa sola».



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