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- Lucio Battisti - Pensieri, emozioni [Flac][TntVillage] -


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Categoria bittorrent Musica
Descrizione


Artist...............: Lucio Battisti
Album................: Pensieri, Emozioni (2CD)
Genre................: Italiana
Source...............: CD
Year.................: 1996
Ripper...............: EAC (Secure mode) / LAME 3.92 & Asus CD-S520
Codec................: Free Lossless Audio Codec (FLAC)
Version..............: reference libFLAC 1.2.1 20070917
Quality..............: Lossless, (avg. compression: 58 %)
Channels.............: Stereo / 44100 HZ / 16 Bit
Tags.................: VorbisComment
Information..........: TntVillage

Ripped by............: Leonenero on 30/12/2015
Posted by............: Leonenero on 30/12/2015
News Server..........: news.astraweb.com
News Group(s)........: TntVillage

Included.............: NFO, M3U, LOG, CUE
Covers...............: Front Back 2CD

CD1..................: Playing Time: 56:01
Total Size...........: 322,62 MB

CD2: Playing Time....: 73:47
Total Size...........: 402,19 MB

CD 1

1. Lucio Battisti - Il tempo di morire [05:38]
2. Lucio Battisti - Fiori rosa, fiori di pesco [03:10]
3. Lucio Battisti - Dieci ragazze [02:57]
4. Lucio Battisti - Acqua azzurra, acqua chiara [03:33]
5. Lucio Battisti - Anna [04:38]
6. Lucio Battisti - Pensieri e parole [03:51]
7. Lucio Battisti - Un'avventura [03:10]
8. Lucio Battisti - 29 settembre [03:30]
9. Lucio Battisti - Uno in più [03:42]
10. Lucio Battisti - Non è Francesca [03:55]
11. Lucio Battisti - Balla Linda [03:07]
12. Lucio Battisti - Io vivrò senza te [03:52]
13. Lucio Battisti - Mi ritorni in mente [03:41]
14. Lucio Battisti - Nel cuore nell'anima [02:23]
15. Lucio Battisti - Emozioni [04:47]

CD 2

1. Lucio Battisti - Ancora tu [04:41]
2. Lucio Battisti - Si, viaggiare [06:05]
3. Lucio Battisti - Amarsi un po' [05:06]
4. Lucio Battisti - Una donna per amico [05:15]
5. Lucio Battisti - Una giornata uggiosa [04:48]
6. Lucio Battisti - Straniero [04:42]
7. Lucio Battisti - La canzone del sole [05:22]
8. Lucio Battisti - Anche per te [04:33]
9. Lucio Battisti - Il nostro caro angelo [04:12]
10. Lucio Battisti - E penso a te [04:16]
11. Lucio Battisti - I giardini di marzo [05:31]
12. Lucio Battisti - Innocenti evasioni [03:44]
13. Lucio Battisti - Comunque bella [03:53]
14. Lucio Battisti - La collina dei ciliegi [04:55]
15. Lucio Battisti - Anima latina [06:39]

“L’uomo è un essere finito che racchiude la scintilla dell’infinito”.

Così Blaise Pascal descriveva la natura umana, collocando nei limiti di quello che egli definiva “essere sproporzionato” (l’uomo) lo spiraglio intuitivo di ciò che non ha fine, in senso spaziale (il Cosmo) temporale (l’Eternità), esistenziale (l’Anima). La creatività ne è la massima e più nobile espressione. Creare significa avvicinarsi a una prerogativa divina, infrangere le barriere spazio-temporali porta a collocare la propria Opera in una dimensione situata al di fuori del tempo e dello spazio, sfuggente allo scorrere delle cose, l’eternità. Parlando di un’opera d’arte, di qualunque tipo e linguaggio essa sia fatta, è indispensabile riconoscere ciò che essa per via empatica ci fa sentire, e al tempo stesso, attraverso un’operazione più “razionale” collocarla nel suo contesto, leggerla secondo i vari registri, abbinare sentire, vedere e pensare e (provare a) ricostruirne il significato.

Questa raccolta in CD, documentum e monumentum di un’Arte, quella musicale e dei suoi Autori, racchiude quasi esclusivamente episodi tratti dal periodo del sodalizio Lucio Battisti – Mogol.
Il modo (a mio parere) migliore per introdurre quella che si pone come un’inevitabile sfida (per il recensore amatoriale) a qualcosa da cui emotivamente si fatica a guardare con il necessario distacco, è riportare le parole di un giornalista che scrive di musica da tempo e che personalmente stimo molto, Piero Negri. A proposito di una raccolta in due capitoli pubblicata diversi anni or sono scrisse “a distanza di quasi vent’ anni, ora, l’opera di Battisti ci appare più nitidamente in tutta la sua profondità” sui testi: “dalla poesia geometrica di Mogol alle liriche a struttura circolare di Pasquale Panella, Lucio Battisti le regole non le seguiva né le modificava, ma le dettava… ”. Impossibile descrivere anche una singola canzone, provare a restituirne il suo significato inesauribile, in quanto come “opera aperta” nell’infinita possibilità delle letture racchiude un significato virtualmente infinito. Impossibile cercare di stabilire parallelismi, nessi e inquadramenti di genere: Battisti a mio (modestissimo) giudizio non è un cantautore, denominazione da riferire a un’arte con regole formali ben più precise di quello che si crede, codificate da Autori come Antonello Venditti e Francesco de Gregori… se si vuole provare a stabilire un referente non è entro i confini della realtà nazionale: Battisti per ciò che ha scritto ed espresso a livello musicale in Italia, ha come unico alter ego artistico i Beatles. Con una differenza: mentre le musiche di Lennon-Mc Cartney continuano tutt’ora ad influenzare generazioni di musicisti Lucio Battisti è rimasto e rimarrà inavvicinabile, difficilissimo anche solo provare a re-interpretare una sua canzone.

Impossibile, infine, scindere le parole dalle musiche: perché la musica “parla” a tutto il nostro essere, e le parole “suonano”, in quanto esse stesse musica, inscindibile da quella prodotta con gli altri strumenti.
Ora che “squarciato il velo della cecità” (**) mi rendo conto di quanto inutile (ed erroneo) fosse l’interpretare alla lettera le parole di quelle canzoni, (errore che io stesso ho commesso), guardate nei loro contorni più nitidi, meno sfocati, da maggiore distanza (temporale), questi delicati e vividissimi “appunti sull’anima” (*) ritraggono storie, fabule e intrecci, persone, con la loro sofferenza, passione, speranza, rabbia e rassegnazione, o anche e solo indifferenza. Così “Balla Linda” racconta la storia dell’amore ritrovato negli occhi e nei gesti di chi ama davvero, “Anche Per Te” lo struggimento commosso, e commovente di chi vorrebbe amare colei che ama senza essere amata, “La Collina dei Ciliegi” raccoglie l’immenso respiro di un volo sull’esistenza dalla linea degli alberi all’espressione degli occhi… e se di gioielli assoluti si può parlare “Fiori Rosa Fiori Di Pesco” sembra condividere la poetica ispiratrice della “Reserche du Temp Perdu” °come il profumo delle madeleine evoca per via associativa un’ intera teoria di personaggi, fatti, emozioni, ricordati, qui° il rumore di un ramo calpestato rievoca un flusso di ricordi che in un moto continuo attraverso diversi piani temporali, riporta alla mente del narratore un abbraccio, un bacio timido o appassionato, il profumo di un bosco d’oltre confine.

“Difficile dire fino a che punto Battisti sia Rock e fino a che punto è Canzone” afferma R. Arbore. Si può provare per astrazione a individuare due simbolici “limiti” : se “Un’Avventura”, con i suoi arrangiamenti orchestrali e la sua ariosa melodia si avvicina al prototipo della canzone, “Il tempo di Morire” invece, è forse il più rock degli episodi di questa collezione. In realtà, una risposta (destinata a rimanere comunque aperta) la forniscono i quasi 11 minuti di “Questo Inferno Rosa”: epica ed enciclopedica, indugiante e decisa, dolcemente malinconica e amaramente realistica, trapassa l’intera gamma delle infinite sfumature intermedie che, sotto il profilo musicale si collocano tra i due citati riferimenti simbolici. “Per passeggiare preferisco all’ alba la brughiera…” (**), ora minimalista ora esistenziale, ora timido e ritratto nell’incertezza di fronte al sentimento amoroso, ora nei toni più sarcastici e disillusi, ma sempre attraversato da ricordi, sempre ammantati a loro volta di “emozioni”: non sarà possibile rispondere alla domanda che (in versi ai vertici della poesia) riportiamo: “perché la tristezza quando cade in fondo al cuore, come la neve, non fa rumore”, ma posso provare a chiudere questo mio commento su questa raccolta diacronica dicendo che, nello scorrere di queste musiche, che dipingono il profilo tenue e luminoso della silouhette dell’ rtista Lucio Battisti, che come nel chiaroscuro di un documentario di un’opera infinita e senza tempo ne disegnano il profilo di identità, si può vedere/sentire il tempo come uno scavo archeologico aperto, in attesa che “come talvolta accade, il reperto guardi l’osservatore” (Novalis), ciò che forse è meno evidente è in realtà il perimetro del teatro in cui queste storie vengono messe in scena, il teatro dell’anima, l’interiorità in cui (forse tentando, e con infinito rispetto) di cui l’Autore ha sempre cercato di definire la dimensione, e forse, nel riverbero delle note e nel rimbombo del ritmo in questo spazio teatrale, nell’interazione cioè tra l’anima e le sue emozioni possiamo dire che risiede il senso ultimo, in filigrana, di quest’opera. “Chiudere gli occhi per provare a fermare qualcosa che è dentro te” è forse la conferma di una interpretazione, una verità e non la verità.

Una “verità che non ha confini e dorme sepolta dalle stagioni…” (***), e per concludere ciò che finito non è, l’unico excipit possibile è “ascolta l’infinito” (***)

Citazioni:

(*) “Appunti sull’Anima” è il titolo di una canzone di F. Califano

(**) sono versi di Giovanni Lindo Ferretti

(***) sono versi che compaiono in canzoni di Fiorella Mannoia: le parole sono di F. De Gregori e I. Fossati (chiedo scusa ora per eventuali errori)
Info: Per scaricare devi usare un client come uTorrent o Transmission
AnnounceURL
http://tracker.tntvillage.scambioetico.org:2710/announce
Hash 0b6f2f45c9fb9e6313ac2ff0e2c7c6df39f5e4ad
Peers seeds: 68 , leech: 7
Size 725.39 MB
Completato 1619x
Aggiunto 31.12.15 - 08:12:40
Uploader   leonenero
Votazione (Voti: 0)


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