Don Camillo (1952) Versione Restaurata [Mkv - 1080p H264 - Ita Aac 2.0]
Informazioni
- Categoria: Film
- Data: 2025-07-09 16:55
- Dimensione: 3.87 GiB
53
2
2259
Ultimo aggiornamento: 2025-07-16 13:59
Seed
Leech
Completi
Hash:
c3cd493e2685bb58531aa46d5de1c706cc8aa497
Download
Tutte le Mie Releases
(Clicca Qui)
Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio,
cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.



VARIANTE









La Verità vi farà Liberi
Don Camillo

Versione Restaurata

*Esclusiva
*WEB-DL by JackieALF
Scheda
Titolo Originale: Don Camillo
Nazionalità: Italia
Anno: 1952
Genere: Commedia
Regia: Julien Duvivier
Sceneggiatura: Julien Duvivier, René Barjavel
Scenografia: Virgilio Marchi
Fotografia: Nicolas Hayer
Musiche: Fabio Frizzi
Produzione: Cineriz
Interpreti e Personaggi:
Fernandel -> Don Camillo
Gino Cervi -> Peppone (Giuseppe Bottazzi)
Sylvie -> Signora Cristina
Vera Talchi -> Gina Filotti
Franco Interlenghi -> Mariolino
Saro Urzì -> Il Brusco
Charles Vissières -> Il Vescovo
Olga Solbelli -> Madre di Gina
Luciano Manara -> Filotti
Giorgio Albertazzi -> Don Pietro
Italo Clerici -> L'Arbitro venduto
Franco Pesce -> Matuggia il sagrestano
Trama
Brescello, Bassa emiliana, giugno 1946. Negli ultimi giorni del Regno d'Italia don Camillo, parroco impulsivo ed esuberante che non rinuncia a immischiarsi in faccende politiche, rimane molto contrariato per la vittoria alle elezioni amministrative locali di Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, capo della sezione locale del PCI, nonché suo vecchio amico, sebbene i litigi tra i due siano all'ordine del giorno. Mentre Peppone tiene un comizio don Camillo suona le campane della chiesa per intralciare la manifestazione. I comunisti allora sembra vogliano assaltare la Chiesa, ma in realtà vanno ad acclamare Peppone, che dal balcone della sua casa mostra il suo ultimo figlio appena nato. Anche il neonato è fonte di un ennesimo bisticcio tra i due: Peppone lo vuole chiamare Libero Antonio Lenin, ma don Camillo non ne vuole sapere; alla fine i due si accordano, sbrigando la faccenda a modo loro, per Libero Antonio Camillo Lenin.
La rivalità tra i due prosegue: don Camillo incendia una casa di campagna diroccata, dove aveva scoperto che Peppone nascondeva un'ingente quantità di armi da guerra da usare per la rivoluzione proletaria, e si impossessa di un fucile mitragliatore MAB 38. Peppone proclama nei suoi comizi il progetto della costruzione di una casa del popolo; don Camillo, non comprendendo dove il sindaco possa trovare i fondi, lo accusa di essersi appropriato di dieci milioni di lire che egli aveva dichiarato sequestrate dai fascisti durante la seconda guerra mondiale. Il sindaco allora presenta al Parroco un attestato, in cui dichiara di adoperare il denaro ancora in suo possesso per la costruzione della casa del popolo, ma don Camillo lo costringe, minacciandolo con il mitra, a fare costruire anche una città giardino per i bambini del paese e così a Peppone non rimane che arrendersi.
Montano intanto le proteste dei disoccupati. Peppone e la giunta comunale, a corto di fondi, stabiliscono di tassare i terreni dei possidenti a 1.000 lire alla biolca: Filotti, il maggior possidente della zona, si oppone e i comunisti reagiscono con uno sciopero. Lo sciopero delle maestranze agricole, che si rifiutano di coltivare i campi e di mungere le vacche dei possidenti a rischio di provocarne la morte, che saranno salvate in segreto da don Camillo e Peppone, si incrocia con la vicenda di Gina Filotti e Mariolino Della Bruciata, due giovani innamorati che non possono sposarsi perché non riescono a ottenere il consenso delle famiglie, tra cui scorre rivalità politica: il padre di Mariolino è un collaboratore di Peppone, mentre il nonno di Gina è un fidato amico di don Camillo.
Lo sciopero finisce, ma giungono in paese, ormai in ritardo, alcuni comunisti dalla città che Peppone aveva chiamato come rinforzi. Si fermano comunque a Brescello, ma commettono la leggerezza di prendere in giro don Camillo. Egli, indispettito, gli scaraventa addosso un tavolo: ne segue una scazzottata epica e don Camillo ne manda quindici all'ospedale, guadagnandosi l'ammonizione del vescovo, avvertito da Peppone della bravata del parroco.
I Filotti e i Della Bruciata dovrebbero venire riconciliati dalla signora Cristina, vecchia maestra del paese, cui i due giovani chiedono di tentare una mediazione. Quando però la signora muore all'età di 85 anni in seguito a una caduta dopo poco, l'opportunità sfuma. L'anziana maestra, fervente monarchica, aveva fatto promettere a Peppone di usare la bandiera reale durante il suo funerale e, malgrado l'opposizione dei suoi collaboratori, Peppone rispetta le ultime volontà della defunta. I Filotti e i Della Bruciata vietano dunque il matrimonio a Mariolino e Gina, che vengono fermati da Peppone e don Camillo mentre tentano di suicidarsi, buttandosi nel Po. Il parroco promette ai due che verranno sposati dal vescovo, in visita al paese per l'inaugurazione della casa del popolo e della città giardino.
Peppone simpatizza subito con il vescovo accompagnandolo in paese: il prelato assiste all'inaugurazione della casa del popolo prima di celebrare il matrimonio tra i due, deludendo don Camillo. La sera delle nozze tra Mariolino e Gina, don Camillo partecipa a una rissa tra i proprietari terrieri e gli uomini di Peppone: il vescovo, che lo aveva già ammonito per la precedente rissa con i comunisti di città, lo invia a Montenara, un paesino di montagna.
Il giorno della partenza don Camillo rimane deluso dal fatto che nessun parrocchiano si sia presentato per un saluto, per timore delle rappresaglie minacciate da Peppone. Partito in solitudine trova però i compaesani ad attenderlo alla prima fermata, con un coro e con così tanti doni che il sacerdote a fatica riesce a caricarli sul treno. Commosso, rimane ancora più sorpreso nel trovare alla stazione seguente Peppone e i suoi, accompagnati dalla banda comunale che lo accoglie suonando L'Internazionale. Tra cordialità e minacce i due si salutano, con l'augurio reciproco di rivedersi presto. Per suggellare l'evento, don Camillo libera due colombi regalati dai parrocchiani.
*Differenze di Versione
*La versione francese presenta scene che non compaiono in quella italiana. Per esempio: quando i due amici-nemici mungono le mucche nella stalla "occupata", oltre a mungerle, don Camillo fa nascere pure un vitellino; la sequenza finale del tentato suicidio è più lunga e drammatico-realistica (Gina e Mariolino vengono mostrati meglio quando s'immergono nel fiume per uccidersi). Quando don Camillo si picchia con i comunisti venuti dalla città per lo sciopero, la scena è più lunga; dopo la confessione di Peppone, il calcio, che nella versione italiana si intuisce più che vedersi, oltralpe si vede molto chiaramente; il funerale della signora Cristina è più lungo e accuratamente filmato; oltre che con il crocifisso, c'è un brevissimo dialogo fra il parroco e la statua della Madonna
*Accoglienza e Incassi
*Il film fu uno dei più alti incassi mai visti in Italia: infatti guadagnò oltre un miliardo e mezzo di lire, risultando così il maggiore successo dell'anno, oltre che il più alto incasso italiano di sempre per l'epoca.
Don Camillo detiene a oggi il quattordicesimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre, con 13 215 653 spettatori (numero enorme, viste le disponibilità economiche della gente).
Anche in Francia Don Camillo fu visto da 12 790 676 spettatori ed è tuttora il 17° film più visto di sempre
Scheda Film
Don Camillo (1952) [Mkv - 1080p H264 - Ita Aac 2.0] [Restored].mkv
Formato : Matroska
Versione formato : Version 4
Dimensione file : 3,87 GiB
Durata : 1o 42min
Bitrate totale : 5.402 kb/s
Frequenza fotogrammi : 25,000 fps
DATE : 2025-02-21 T 20:38:55.1043572+01:00
Video
ID : 1
Formato : AVC
Formato/Informazioni : Advanced Video Codec
Profilo formato : High@L4
Impostazioni formato : CABAC / 4 Ref Frames
Impostazioni formato, CABAC : Si
Impostazioni formato, ReFrames : 4 frame
ID codec : V_MPEG4/ISO/AVC
Durata : 1o 42min
Bitrate nominale : 5.288 kb/s
Larghezza : 1.920 pixel
Altezza : 1.080 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 16:9
Modalità frame rate : Costante
Frequenza fotogrammi : 25,000 fps
Spazio colore : YUV
Sottocampionamento croma : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Bit/(pixel*frame) : 0.102
Compressore : x264 core 155 r2917M 0a84d98
Predefinito : Si
Forzato : No
Audio
ID : 2
Formato : AAC LC
Formato/Informazioni : Advanced Audio Codec Low Complexity
ID codec : A_AAC-2
Durata : 1o 42min
Canali : 2 canali
Layout canale : L R
Frequenza campionamento : 48,0 KHz
Frequenza fotogrammi : 46,875 fps (1024 SPF)
Modo compressione : Con perdita
Compressore : DVDFab libfdk_aac
Lingua : Italiano
Predefinito : Si
Forzato : No
Screenshots








Screen 1:1

(Clicca Qui)
Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio,
cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.



VARIANTE









La Verità vi farà Liberi
Don Camillo

Versione Restaurata

*Esclusiva
*WEB-DL by JackieALF
Scheda
Titolo Originale: Don Camillo
Nazionalità: Italia
Anno: 1952
Genere: Commedia
Regia: Julien Duvivier
Sceneggiatura: Julien Duvivier, René Barjavel
Scenografia: Virgilio Marchi
Fotografia: Nicolas Hayer
Musiche: Fabio Frizzi
Produzione: Cineriz
Interpreti e Personaggi:
Fernandel -> Don Camillo
Gino Cervi -> Peppone (Giuseppe Bottazzi)
Sylvie -> Signora Cristina
Vera Talchi -> Gina Filotti
Franco Interlenghi -> Mariolino
Saro Urzì -> Il Brusco
Charles Vissières -> Il Vescovo
Olga Solbelli -> Madre di Gina
Luciano Manara -> Filotti
Giorgio Albertazzi -> Don Pietro
Italo Clerici -> L'Arbitro venduto
Franco Pesce -> Matuggia il sagrestano
Trama
Brescello, Bassa emiliana, giugno 1946. Negli ultimi giorni del Regno d'Italia don Camillo, parroco impulsivo ed esuberante che non rinuncia a immischiarsi in faccende politiche, rimane molto contrariato per la vittoria alle elezioni amministrative locali di Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, capo della sezione locale del PCI, nonché suo vecchio amico, sebbene i litigi tra i due siano all'ordine del giorno. Mentre Peppone tiene un comizio don Camillo suona le campane della chiesa per intralciare la manifestazione. I comunisti allora sembra vogliano assaltare la Chiesa, ma in realtà vanno ad acclamare Peppone, che dal balcone della sua casa mostra il suo ultimo figlio appena nato. Anche il neonato è fonte di un ennesimo bisticcio tra i due: Peppone lo vuole chiamare Libero Antonio Lenin, ma don Camillo non ne vuole sapere; alla fine i due si accordano, sbrigando la faccenda a modo loro, per Libero Antonio Camillo Lenin.
La rivalità tra i due prosegue: don Camillo incendia una casa di campagna diroccata, dove aveva scoperto che Peppone nascondeva un'ingente quantità di armi da guerra da usare per la rivoluzione proletaria, e si impossessa di un fucile mitragliatore MAB 38. Peppone proclama nei suoi comizi il progetto della costruzione di una casa del popolo; don Camillo, non comprendendo dove il sindaco possa trovare i fondi, lo accusa di essersi appropriato di dieci milioni di lire che egli aveva dichiarato sequestrate dai fascisti durante la seconda guerra mondiale. Il sindaco allora presenta al Parroco un attestato, in cui dichiara di adoperare il denaro ancora in suo possesso per la costruzione della casa del popolo, ma don Camillo lo costringe, minacciandolo con il mitra, a fare costruire anche una città giardino per i bambini del paese e così a Peppone non rimane che arrendersi.
Montano intanto le proteste dei disoccupati. Peppone e la giunta comunale, a corto di fondi, stabiliscono di tassare i terreni dei possidenti a 1.000 lire alla biolca: Filotti, il maggior possidente della zona, si oppone e i comunisti reagiscono con uno sciopero. Lo sciopero delle maestranze agricole, che si rifiutano di coltivare i campi e di mungere le vacche dei possidenti a rischio di provocarne la morte, che saranno salvate in segreto da don Camillo e Peppone, si incrocia con la vicenda di Gina Filotti e Mariolino Della Bruciata, due giovani innamorati che non possono sposarsi perché non riescono a ottenere il consenso delle famiglie, tra cui scorre rivalità politica: il padre di Mariolino è un collaboratore di Peppone, mentre il nonno di Gina è un fidato amico di don Camillo.
Lo sciopero finisce, ma giungono in paese, ormai in ritardo, alcuni comunisti dalla città che Peppone aveva chiamato come rinforzi. Si fermano comunque a Brescello, ma commettono la leggerezza di prendere in giro don Camillo. Egli, indispettito, gli scaraventa addosso un tavolo: ne segue una scazzottata epica e don Camillo ne manda quindici all'ospedale, guadagnandosi l'ammonizione del vescovo, avvertito da Peppone della bravata del parroco.
I Filotti e i Della Bruciata dovrebbero venire riconciliati dalla signora Cristina, vecchia maestra del paese, cui i due giovani chiedono di tentare una mediazione. Quando però la signora muore all'età di 85 anni in seguito a una caduta dopo poco, l'opportunità sfuma. L'anziana maestra, fervente monarchica, aveva fatto promettere a Peppone di usare la bandiera reale durante il suo funerale e, malgrado l'opposizione dei suoi collaboratori, Peppone rispetta le ultime volontà della defunta. I Filotti e i Della Bruciata vietano dunque il matrimonio a Mariolino e Gina, che vengono fermati da Peppone e don Camillo mentre tentano di suicidarsi, buttandosi nel Po. Il parroco promette ai due che verranno sposati dal vescovo, in visita al paese per l'inaugurazione della casa del popolo e della città giardino.
Peppone simpatizza subito con il vescovo accompagnandolo in paese: il prelato assiste all'inaugurazione della casa del popolo prima di celebrare il matrimonio tra i due, deludendo don Camillo. La sera delle nozze tra Mariolino e Gina, don Camillo partecipa a una rissa tra i proprietari terrieri e gli uomini di Peppone: il vescovo, che lo aveva già ammonito per la precedente rissa con i comunisti di città, lo invia a Montenara, un paesino di montagna.
Il giorno della partenza don Camillo rimane deluso dal fatto che nessun parrocchiano si sia presentato per un saluto, per timore delle rappresaglie minacciate da Peppone. Partito in solitudine trova però i compaesani ad attenderlo alla prima fermata, con un coro e con così tanti doni che il sacerdote a fatica riesce a caricarli sul treno. Commosso, rimane ancora più sorpreso nel trovare alla stazione seguente Peppone e i suoi, accompagnati dalla banda comunale che lo accoglie suonando L'Internazionale. Tra cordialità e minacce i due si salutano, con l'augurio reciproco di rivedersi presto. Per suggellare l'evento, don Camillo libera due colombi regalati dai parrocchiani.
*Differenze di Versione
*La versione francese presenta scene che non compaiono in quella italiana. Per esempio: quando i due amici-nemici mungono le mucche nella stalla "occupata", oltre a mungerle, don Camillo fa nascere pure un vitellino; la sequenza finale del tentato suicidio è più lunga e drammatico-realistica (Gina e Mariolino vengono mostrati meglio quando s'immergono nel fiume per uccidersi). Quando don Camillo si picchia con i comunisti venuti dalla città per lo sciopero, la scena è più lunga; dopo la confessione di Peppone, il calcio, che nella versione italiana si intuisce più che vedersi, oltralpe si vede molto chiaramente; il funerale della signora Cristina è più lungo e accuratamente filmato; oltre che con il crocifisso, c'è un brevissimo dialogo fra il parroco e la statua della Madonna
*Accoglienza e Incassi
*Il film fu uno dei più alti incassi mai visti in Italia: infatti guadagnò oltre un miliardo e mezzo di lire, risultando così il maggiore successo dell'anno, oltre che il più alto incasso italiano di sempre per l'epoca.
Don Camillo detiene a oggi il quattordicesimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre, con 13 215 653 spettatori (numero enorme, viste le disponibilità economiche della gente).
Anche in Francia Don Camillo fu visto da 12 790 676 spettatori ed è tuttora il 17° film più visto di sempre
Scheda Film
Don Camillo (1952) [Mkv - 1080p H264 - Ita Aac 2.0] [Restored].mkv
Formato : Matroska
Versione formato : Version 4
Dimensione file : 3,87 GiB
Durata : 1o 42min
Bitrate totale : 5.402 kb/s
Frequenza fotogrammi : 25,000 fps
DATE : 2025-02-21 T 20:38:55.1043572+01:00
Video
ID : 1
Formato : AVC
Formato/Informazioni : Advanced Video Codec
Profilo formato : High@L4
Impostazioni formato : CABAC / 4 Ref Frames
Impostazioni formato, CABAC : Si
Impostazioni formato, ReFrames : 4 frame
ID codec : V_MPEG4/ISO/AVC
Durata : 1o 42min
Bitrate nominale : 5.288 kb/s
Larghezza : 1.920 pixel
Altezza : 1.080 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 16:9
Modalità frame rate : Costante
Frequenza fotogrammi : 25,000 fps
Spazio colore : YUV
Sottocampionamento croma : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Bit/(pixel*frame) : 0.102
Compressore : x264 core 155 r2917M 0a84d98
Predefinito : Si
Forzato : No
Audio
ID : 2
Formato : AAC LC
Formato/Informazioni : Advanced Audio Codec Low Complexity
ID codec : A_AAC-2
Durata : 1o 42min
Canali : 2 canali
Layout canale : L R
Frequenza campionamento : 48,0 KHz
Frequenza fotogrammi : 46,875 fps (1024 SPF)
Modo compressione : Con perdita
Compressore : DVDFab libfdk_aac
Lingua : Italiano
Predefinito : Si
Forzato : No
Screenshots








Screen 1:1
Spoiler:

Files
-
Don Camillo (1952) [Mkv - 1080p H264 - Ita Aac 2.0] [Restored]
- Don Camillo (1952) [Mkv - 1080p H264 - Ita Aac 2.0] [Restored].mkv (3.87 GiB)
- Read Me.txt (26 B)
Trackers
- udp://tracker.torrent.eu.org:451/announce
- udp://p4p.arenabg.com:1337/announce
- udp://explodie.org:6969/announce
- udp://tracker.opentrackr.org:1337/announce
- udp://open.stealth.si:80/announce
- udp://tracker.yume-hatsuyuki.moe:6969/announce
- http://tracker1.itzmx.com:8080/announce
- http://tracker.bt4g.com:2095/announce
- udp://tracker.darkness.services:6969/announce
- udp://opentracker.io:6969/announce
- udp://tr4ck3r.duckdns.org:6969/announce
- udp://ttk2.nbaonlineservice.com:6969/announce
Commenti
Non ci sono commenti.
Accedi o iscriviti a ilCorSaRoNeRo per commentare questo torrent.