Versione 720p
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Trailer
Titolo originale: La bestia nello spazio
Celebre anche come: Beast in Space
Anno: 1980
Regia: Alfonso Brescia (Al Bradley)
Sceneggiatura: Alfonso Brescia, Aldo Crudo
Star: Sirpa Lane, Vassili Karis, Lucio Rosato
Generi: Per adulti, Horror, Fantascienza
Audio: Italiano
Sottotitoli: Inglese, Italiano
Durata: 1 h 32 min
Proporzioni: 16:9
Dimensione: 1920x1080
Bitrate video: 35.0 Mb/s
Peso: 32.26 GiB
CAST
INTRODUZIONE
"La bestia nello spazio" fa parte di un filone di film italiani a basso costo di fantascienza erotica diretti da
Alfonso Brescia tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, spesso con protagonista l'attrice finlandese
Sirpa Lane. È considerato un B-movie o un film d'exploitation, noto per il suo contenuto erotico e l'atmosfera camp, e ha acquisito uno status di cult tra gli appassionati del genere.
Ah, 1980! Un'annata cinematografica memorabile, capace di regalarci pietre miliari della fantascienza e... "La bestia nello spazio". Sì, perché mentre alcuni esploravano galassie lontane lontane con budget faraonici, il nostro
Alfonso Brescia (alias Al Bradley, per gli amici internazionali) ci portava sul pianeta Lorigon con mezzi più contenuti ma non meno coraggio. Preparatevi a un viaggio dove l'ultima frontiera non è solo lo spazio profondo, ma forse anche quella del pudore, in un audace (o forse solo sfacciato?) connubio di astronavi, mostri, misteri planetari e, ehm, tensioni interpersonali decisamente poco scientifiche, capitanate dalla statuaria
Sirpa Lane. Un cult? Un B-movie indimenticabile? Decidete voi, ma allacciate le cinture... e magari tenete un sopracciglio alzato.
Prodotto senza filtri di tutto ciò che rende leggendario il cinema italiano di sexploitation, questo sequel "solo di nome" del famigerato fantasy "erotico" di Walerian Borowczyk, "La bestia nello spazio" è una sfrenata interpretazione della fantascienza fine anni '70, arricchita da bizzarri colpi di scena in stile peplum e scioccante sesso hardcore, e interpretato da
Sirpa Lane (
La Bestia,
La svastica nel ventre),
Lucio Rosato (
I Barbari), e la futura regina dell'eros spinto italiano anni '80,
Marina Hedman (
La bimba di Satana)!
Da tempo atteso in Blu-ray, Peekarama ha meticolosamente restaurato il film dal suo negativo originale 16mm mai scansionato prima d'ora.
Contenuti:
- Nuovo restauro 2K da negativo originale 16mm
- "Space Amnesia": Intervista con
Vassili Karis
- "Space Lover": Intervista con
Lucio Rosato
- "Space Oddity": Intervista con
Venantino Venantini
TRAMA
Il Capitano Larry Madison (
Vassili Karis) viene incaricato di recuperare il prezioso Antalium dal remoto pianeta Lorigon. Prima della partenza, incontra Sondra Richardson (
Sirpa Lane), una donna tormentata da incubi ricorrenti su un pianeta alieno e un castello minaccioso. Ovviamente se la porta a letto, un obiettivo che viene raggiunto senza particolari sforzi. In seguito Sondra si rivela essere un ufficiale assegnato alla sua missione (anvedi il caso alle volte).
Durante il viaggio interstellare, condito di improbabili dettagli tecnici, Sondra sperimenta visioni erotiche inquietanti, presagi del pericolo imminente. La navetta viene attaccata dal mercante spaziale Juan Cardoso (
Venantino Venantini), anch'egli diretto a Lorigon per l'Antalium.
Atterrati sul pianeta e scesi dal veicolo spaziale (quattro fogli di cartone argentato), scoprono che esso è controllato da un'entità potentissima: il computer Zocor, la cui incarnazione è un uomo di nome Onaf (
Robert Hundar/Claudio Undari). Zocor usa l'Antalium per mantenersi attivo e manipola le menti inducendo forti impulsi sessuali.
Sondra riconosce qui i luoghi dei suoi incubi e in un incontro con Onaf questo improvvisamente si manifesta in forma di satiro (dotato di protesi fallica di 40 cm), rivelando così di essere la "Bestia" mostruosa dei sogni di Sondra. La scena erotica culmina in una penetrazione grafica e violenta, elemento centrale dell'exploitation del film. Finalmente qui si manifesta l'obiettivo principale della pellicola: scimmiottare la scena clou del film "La Bête" del 1975 diretto da Walerian Borowczyk, in cui la nostra eroina Sirpa si accoppiava scandalosamente con una specie di licantropo dei boschi.
Nel frattempo l'influenza mentale di Zocor incoraggia i membri dell'equipaggio ad approfondire sessualmente la reciproca conoscenza, ovviamente un pretesto per esibire le grazie delle altre donne del gruppo, la pallida Erika Grant (
Maria D'Alessandro) e la rotonda Frieda Henkel (
Marina Hedman/Marina Lotar/Marina Frajese). Alcuni inserti hardcore rivelano dettagli anatomici difficilmente riconducibili agli attori accreditati.
Spoiler: il finale.
Juan, che sembra l'unico elemento che riesce a mantenere il controllo della propria mente, aveva un asso nella manica (un misterioso e segretissimo composto chimico) col quale riesce a mettere a segno un colpo che danneggia irreparabilmente Zocor, innescando un cataclisma che minaccia di distruggere l'intero pianeta. La priorità diventa la fuga, ma nel caos il mercante riesce a rubare l'Antalium.
Mentre il pianeta inizia a collassare, Madison e Juan stringono un'alleanza e riescono a fuggire da Lorigon appena in tempo.
NOTE
Regista Prolifico: Il film è diretto da
Alfonso Brescia, un regista italiano estremamente prolifico nel cinema di genere a basso costo. Spesso si firmava con pseudonimi americaneggianti come Al Bradley. Brescia è noto per aver spaziato tra peplum, western, polizieschi e, appunto, fantascienza negli anni '70 e '80.
Filone Fantascientifico All'italiana: "La bestia nello spazio" si inserisce in un filone di fantascienza italiana nato sulla scia del successo internazionale di film come Guerre Stellari e Alien. Questi film italiani cercavano di replicarne le atmosfere e le avventure spaziali, ma con budget molto più contenuti e, spesso, aggiungendo una forte componente erotica per attirare il pubblico locale, tipica del cinema di exploitation italiano del periodo.
Parte Di Un Ciclo Spaziale: Viene considerato il quarto capitolo (o talvolta il quinto) di una serie non ufficiale di film di fantascienza diretti da Brescia, girati in rapida successione e spesso riutilizzando attori, costumi, modellini di astronavi e scenografie. Gli altri film del ciclo includono Anno zero - Guerra nello spazio (1977), Battaglie negli spazi stellari (1978), La guerra dei robot (1978) e, secondo alcuni, Sette uomini d'oro nello spazio (Star Odyssey, 1979).
Riciclo Creativo: La produzione era caratterizzata da un budget notoriamente basso. Molti elementi visivi, come i corridoi dell'astronave, le uniformi dell'equipaggio e i modellini spaziali, erano stati palesemente riutilizzati dai precedenti film di fantascienza di Brescia. Questo "riciclo" è uno degli elementi che contribuiscono al fascino camp del film per gli appassionati.
Stella dell'Eros: La protagonista femminile è
Sirpa Lane, attrice finlandese diventata celebre nel cinema erotico europeo, soprattutto grazie al ruolo principale nel controverso film La Bête (1975) di Walerian Borowczyk, di cui abbiamo parlato. La sua presenza in "La bestia nello spazio" era un chiaro richiamo per il pubblico, e il film non lesina su scene che ne mettono in risalto la sensualità, culminando nella famosa e discussa scena con la "Bestia".
La "Bestia" Faunistica: L'incarnazione della "Bestia" (il computer Zocor che si manifesta come Onaf in forma di fauno) è piuttosto insolita per un film di fantascienza. L'aspetto da fauno richiama più la mitologia e il fantasy che non gli alieni tipici del genere, e potrebbe essere un ulteriore riferimento voluto al passato cinematografico di
Sirpa Lane in La Bête.
Protagonista Maschile: Il capitano Larry Madison è interpretato da
Vassili Karis (pseudonimo di Vassilis Karamesinis), attore greco attivo nel cinema di genere italiano, dal peplum allo spaghetti western.
Musiche Elettroniche: La colonna sonora, tipica delle produzioni di genere italiane dell'epoca, fu composta da
Marcello Giombini, noto per le sue musiche elettroniche e d'atmosfera create con sintetizzatori, che contribuì a definire il sound di molti film di Brescia e altri registi di B-movie.
Culto Del Trash: Alla sua uscita, il film fu generalmente stroncato dalla critica per la trama sconclusionata, la recitazione approssimativa e gli effetti speciali decisamente artigianali. Tuttavia, proprio per questi motivi, ha guadagnato negli anni uno status di cult movie tra gli appassionati del cinema di genere, del cinema bis italiano e del "so bad it's good", apprezzato per la sua ingenuità, le sue trovate bizzarre e il suo involontario umorismo.
Location: Buona parte delle scene in esterni sono state girate nei boschi di betulle di Manziana (vicino al Lago di Bracciano). In particolare l'assurdo avvistamento di due cavalli che si accoppiano accanto a una stalla (sul pianeta Lorigon!).
STILE
Un esempio emblematico del cinema di genere italiano a basso budget (B-movie) degli anni '70 e '80, con una forte inclinazione verso l'exploitation sci-fi/erotica.
Estetica Low-Budget: Questo è l'elemento più evidente. Il budget limitato traspare in ogni aspetto:
Effetti visivi rudimentali, modellini di astronavi a volte poco convincenti, effetti laser semplici, scenari planetari essenziali.
Uso massiccio di set (corridoi, plance di comando) riutilizzati da altri film di fantascienza dello stesso regista,
Alfonso Brescia. L'aspetto è spesso spartano e ripetitivo.
Uniformi generiche, a volte poco curate, anch'esse probabilmente riciclate. I costumi di
Sirpa Lane sono funzionali alla sua immagine sensuale.
Mescolanza Di Generi (Exploitation): Lo stile è piegato alle esigenze dell'exploitation, mescolando elementi di:
Ambientazione spaziale, viaggi interstellari, tecnologia (computer senzienti), pianeti alieni.
Forte enfasi sulla presenza fisica e sulla nudità dell'attrice protagonista (
Sirpa Lane), con scene esplicitamente sensuali o allusive che erano un forte richiamo commerciale.
La figura della "Bestia", la suspense legata alla sua natura e alle sue azioni, elementi tipici dell'horror.
Tono Kitsch E Camp: A causa delle limitazioni tecniche, della recitazione a volte enfatica o legnosa, e di alcune scelte narrative bizzarre (come il fauno spaziale), il film assume spesso un tono involontariamente comico, kitsch o camp. Questo è uno dei motivi per cui è diventato un cult tra gli appassionati del genere "so bad it's good".
Narrazione Funzionale: La trama e i dialoghi sono spesso semplici e diretti, funzionali a mandare avanti l'azione o a creare situazioni che permettano di inserire scene di azione, tensione o erotismo, senza troppe pretese di coerenza o profondità psicologica.
Colonna Sonora Elettronica: Le musiche di
Marcello Giombini, basate su sintetizzatori, contribuiscono a creare un'atmosfera tipica della fantascienza a basso budget dell'epoca, a volte sognante, altre volte tesa.
In sintesi, lo stile de "La bestia nello spazio" è quello di un B-movie d'exploitation puro: realizzato con mezzi limitati, che punta su elementi di richiamo immediato (sesso, azione, mostri spaziali) e che oggi viene apprezzato per la sua ingenuità artigianale e il suo fascino involontariamente retrò e camp. Non cerca il realismo o la raffinatezza artistica, ma l'intrattenimento popolare immediato tipico del cinema di genere italiano di quel periodo.
COLONNA SONORA
Compositore:
Marcello Giombini (1928-2003) è stato un compositore italiano molto attivo nel campo delle colonne sonore per il cinema di genere italiano, specialmente negli anni '60, '70 e '80. Ha lavorato frequentemente con registi come
Alfonso Brescia, Demofilo Fidani e altri, spaziando tra western, peplum, horror e fantascienza.
Stile Musicale: La musica di Giombini per "La bestia nello spazio" è fortemente caratterizzata dall'uso di sintetizzatori e musica elettronica, tipico delle produzioni di fantascienza a basso budget di quel periodo. Il sound è decisamente anni '80, con arpeggiatori, tappeti sonori elettronici e melodie sintetiche.
Tipicità: Lo stile è quello riconoscibile di molte colonne sonore di B-movie italiani del periodo: un approccio elettronico che cercava di emulare le grandi produzioni hollywoodiane con mezzi limitati, ottenendo spesso un risultato dal fascino particolare, oggi considerato "vintage" o "retro-futuristico".
RICONOSCIMENTI
Nessun premio ufficiale o riconoscimento critico formale (non c'erano dubbi), ma un solido riconoscimento come film di culto all'interno della sua specifica (e apprezzata) nicchia di appassionati.
TEMI PRINCIPALI
Sessualità, Desiderio e Repressione
Paura dell'Ignoto e Confronto con il "Diverso"
Tecnologia, Potere e Controllo
Avidità e Istinto di Sopravvivenza
SCHERMATE
Spoiler:
SORGENTE
Rip 1:1 del Blu-ray di
Vinegar Syndrome, a cui ho aggiunto i sottotitoli in italiano tradotti da quelli in inglese.
MEDIAINFO
Name: Beast.In.Space.1980.1080p.Blu-ray.Remux.ZK.mkv
File: 24.0 GiB * 1 h 32 min * 37.0 Mb/s
0 Video : AVC [email protected] * 1920x1080 * 8 bits * 16:9 * 23.976 fps * 35.0 Mb/s * 0.704 bpp * BT.709 *
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