Umberto Eco – Raccolta n.2 (15 Volumi) [Epub Mobi Azw3 PDF - Ita]
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Umberto Eco
RACCOLTA n.2 - 15 VOLUMI
Autore: Umberto Eco
Titoli e Info: Raccolta n.2 - 15 Volumi
Il secondo diario minimo (Vol.2) (1992) Bompiani
Il superuomo di massa. Retorica e ideologia nel romanzo popolare (2016) Bompiani
Kant e l'ornitorinco (2016) La nave di Teseo
La bustina di Minerva (2011) Bompiani
La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia (2016) Bompiani
La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) Bompiani
Lector in fabula (2010) Bompiani
L’isola del giorno prima (1994) Bompiani
Migrazioni e intolleranza (2019) La nave diTeseo
Mnemotecniche e rebus (2013) Guaraldi
Numero Zero (2015) Bompiani
Opera aperta. Forma e indeterminazione nelle poetiche contemporanee (2006) Bompiani
Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida (2016) La nave di Teseo
Scritti sul pensiero medievale (2011) Bompiani
Sei passeggiate nei boschi narrativi (1995) Harvard University
Lingua: Italiano
Genere: Saggio - Romanzo - Raccolta
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[*] Il secondo diario minimo
"Il secondo diario minimo" Seguito del primo "Diario minimo", ecco in questa nuova raccolta alcuni testi ormai celebri, altri ancora ignoti e altri rieditati "a grande richiesta", come quel libretto di storia della filosofia in versi (Filosofi in libertà), che era diventato ormai un pezzo di antiquariato librario. Ed ecco dunque l'analisi letteraria di "Tre civette sul comò", i testi del Cacopedia, l'intervista con Pietro Micca, la fiammeggiante vicenda galattica di "Stelle e stellette", un inedito di Dante su Saussure, Proust, Mann e Joyce spiegati ai piccoli, l'Inno sacro di Manzoni sulla Gnosi, le avventure della PP2, un dialogo tra computeristi babilonesi di settemila anni fa, una serie di "Istruzioni per l'uso", in cui si spiega come aprire un pacco, come fare vacanze intelligenti, come trattare coi Bonga, come mangiare in aereo, come viaggiare con un salmone, come dire "esatto", nonché una sezione di giochi verbali, lipogrammi, anagrammi e pangrammi. Il filo conduttore è sempre quello di un apparente "lasciatemi divertire" che fa trasparire un'ironica e implacabile critica a fatti e misfatti del costume nazionale, a vizi e vezzi della cultura nostrana
[*] Il superuomo di massa. Retorica e ideologia nel romanzo popolare
Un libro raffinato, di alta dottrina e di coinvolgente intrattenimento del più famoso semiologo italiano. L'esame dei Misteri di Parigi, dei Beati Paoli, della meccanica dell'agnizione, di superuomini classici come Montecristo, Rocambole, Arsenio Lupin, Tarzan, eccetera, traccia una teoria del romanzo consolatorio e delle sue contraddizioni, valida anche per i prodotti di massa dei giorni nostri. Nietzsche ed Eugènc Sue, Pitigrilli e Ian Fleming, fumetti e feuilletons, i corsari in lacrime di Salgari e l'impeccabile ed elegante 007: un libro raffinato, di alta dottrina e di coinvolgente intrattenimento del più famoso semiologo italiano.
[*] Kant e l'ornitorinco
Questo volume rappresenta una delle pietre miliari del percorso filosofico di Umberto Eco e una delle pietre miliari della riflessione semiotica internazionale tout court. Eco torna alla filosofia (ammesso che mai se ne sia distaccato), per confrontarsi soprattutto con l’ontologia e le scienze cognitive in materia di percezione, realismo, iconismo. Confrontandosi con i nodi fondamentali della filosofia di ogni tempo, da Aristotele a Heidegger, Eco discute i problemi dell’essere, della verità, del falso, del riferimento, della realtà, dell’oggettività della conoscenza e della congettura. Con straordinaria lucidità, Eco anticipa così, nel 1997, temi destinati a diventare cruciali nel dibattito filosofico attuale –prima fra tutte la questione del realismo.
[*] La bustina di Minerva
La Bustina di Minerva è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell'“Espresso” nel marzo 1985 e continuata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale. Quindi, anche considerando qualche settimana di sciopero e qualche numero doppio per Natale e Capodanno insieme, le Bustine dovrebbero essere ormai seicentosettanta o giù di lì. Una serie, con il titolo “Istruzioni per l'uso”, era stata pubblicata nel 1990 su Il secondo diario minimo. Ne restavano abbastanza, anche lavorando sull'ultimo decennio, per selezionare quelle che qui ora appaiono, e che spaziano da riflessioni sui problemi del mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di Internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo Millennio e a una serie di “divertimenti” o raccontini. La raccolta dà il senso della rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extra vaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva. Molti di questi pezzi hanno trovato polemiche, altri sono stati usati da insegnanti nelle scuole, quasi tutti hanno dato luogo a migliaia di lettere da parte dei lettori (che andavano dal consenso al consiglio e all'insulto). Sulle Bustine pubblicate dal 1985 al 1994 è stata anche scritta una tesi di laurea, discussa da Joseph Cadeddu a Paris X. Benché volutamente occasionali e disposte a vistosi salti di registro, dal comico al tragico, queste Bustine raccontano la nostra storia degli ultimi anni.
[*] La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia
Nella 'Memoria vegetale', Eco racconta l'importanza del libro fin dalla sua apparizione per quanto riguarda l'evoluzione delle civiltà e per la nascita delle grandi religioni monoteistiche. 'Il libro è un'assicurazione sulla vita, una piccola anticipazione di immortalità.' L'essere bibliofili, e collezionisti di libri, non necessita di grandi capitali, tutti possiamo sfruttare le bancarelle presenti nelle strade delle nostre città e acquistare libri, forse non preziosi come certe prime edizioni di grande pregio, ma sicuramente interessanti e sempre più interessanti col passare degli anni. La bibliofilia, quindi, è soprattutto l'amore per l'oggetto libro. Attenti, però, a non farla divenire malattia. Con l'abituale acutezza, humour e competenza, Eco passa in rassegna alcune opere, racconta aneddoti, traccia un criterio di valore, insomma ci guida nel magico mondo della bibliofilia. Perché Eco non si rivolge prevalentemente a chi è già un bibliofilo, ma a tutti gli altri, ai potenziali amanti del libro, che sono innumerevoli e che forse non sanno ancora di esserlo.
[*] La misteriosa fiamma della regina Loana
Giambattista Bodoni detto Yambo, già insegnante di lettere, vive a Milano con sua moglie Paola, dove ha anche lo studio bibliografico. L'uomo è colpito da un ictus, risvegliandosi dopo alcuni giorni completamente senza memoria relativamente alla sua storia passata (memoria episodica), mentre molte altre conoscenze gli sono restate, come le nozioni apprese a scuola (memoria semantica). Per ritrovare la memoria perduta decide, spinto dalla moglie, di recarsi fra Langhe e Monferrato dove lo attende la casa dell'infanzia con i propri ricordi materiali. Riscoprendo vecchi quaderni, le antiche letture, i dischi e i fumetti della sua giovinezza, riesce pian piano a recuperare parte del suo passato. Ripercorre dunque un'ampia rassegna di fumetti, romanzi, testi musicali dagli anni Venti agli anni Quaranta, fra i quali un albo fumettistico di Cino e Franco omonimo del romanzo.[1] La scoperta, nella biblioteca del nonno, di un antico libro, che Yambo aveva inutilmente cercato durante la sua carriera professionale precedente, gli provoca un nuovo ictus che lo fa ripiombare in uno stato d'incoscienza, in cui però riesce a recuperare tutti i ricordi che ancora gli mancavano, ma come Martin Eden protagonista dell'omonimo romanzo di Jack London, che era stato uno dei suoi testi di formazione: "nello stesso istante in cui seppe, cessò di sapere".
[*] Lector in fabula
"Ecco ora si rompono gli indugi e questo lettore, sempre accanto, sempre addosso, sempre alle calcagna del testo, lo si colloca nel testo. Un modo di dargli credito ma, al tempo stesso, di limitarlo e di controllarlo. Ma si trattava di fare una scelta: o parlare del piacere che dà il testo o del perché il testo può dare piacere. E si è scelta la seconda strada."
[*] L’isola del giorno prima
Nell'estate del 1643 un giovane piemontese naufraga, nei mari del sud, su di una nave deserta. Di fronte a lui un'Isola che non può raggiungere. Intorno a lui un ambiente apparentemente accogliente. Solo, su un mare sconosciuto, Roberto de la Grive vede per la prima volta in vita sua cieli, acque, uccelli, piante, pesci e coralli che non sa come nominare. Scrive lettere d'amore, attraverso le quali si indovina la sua storia: una lenta e traumatica iniziazione al mondo secentesco della nuova scienza, della ragion di stato, di un cosmo in cui la terra non è più al centro dell'universo. Roberto vive la sua vicenda tutta giocata sulla memoria e sull'attesa di approdare a un'Isola che non è lontana solo nello spazio, ma anche nel tempo.
[*] Migrazioni e intolleranza
“Eliminare il razzismo non vuol dire mostrare e convincersi che gli Altri non sono diversi da noi, ma comprendere e accettare la loro diversità.” Dopo "Il fascismo eterno", una nuova illuminante riflessione civile, contro ogni pregiudizio e intolleranza. «Una intolleranza strisciante guadagna terreno giorno per giorno... L'intolleranza selvaggia si batte alle radici, attraverso una educazione costante che inizi dalla più tenera infanzia, prima che sia scritta in un libro.» Dopo il grande successo di Il fascismo eterno, una fulminante e agile raccolta di quattro saggi, di cui due inediti, che affrontano il tema dell'intolleranza e dei fenomeni migratori con la forza delle idee e delle argomentazioni, contro ogni pregiudizio. Una lezione civile, illuminante e profetica, su temi di grande sensibilità e attualità: i migranti, le forme di razzismo e intolleranza esplicite e subdole, l'identità europea, il confronto con tradizioni e abitudini diverse dalle nostre.
[*] Mnemotecniche e rebus
Le più strane immagini e le più fantasiose associazioni hanno popolato le mnemotecniche fin dall'antichità producendo misteriosi agglomerati verbo-visivi la cui interpretazione è spesso una scommessa, in mancanza di un codice uniforme e condiviso. Per destreggiarsi tra figure mnemoniche ed emblemi Umberto Eco suggerisce allora di affrontarli come un rebus, la cui chiave dipende al tempo stesso da inferenze contestuali e da soluzioni codificate, inoltrandosi in un articolato esercizio interpretativo che ha il carattere dell'indagine poliziesca e insieme del gioco.
[*] Numero Zero
Perfetto manuale per il cattivo giornalismo, ''Numero zero'' tiene il lettore in bilico tra realtà e finzione. Una redazione sgangherata prepara un quotidiano destinato più che all'informazione al ricatto e alla macchina del fango. Un redattore paranoico si aggira in una Milano allucinata per ricostruire la storia degli ultimi cinquant'anni d'Italia sullo sfondo di un piano sulfureo costruito intorno al cadavere putrefatto di uno pseudo-Mussolini. E nell'ombra Gladio, la P2, l'assassinio di papa Luciani, il colpo di stato di Junio Valerio Borghese, la Cia, i terroristi rossi, vent'anni di stragi e di depistaggi. Un'esile storia d'amore tra due protagonisti perdenti: un ghostwriter fallito e una ragazza inquietante che si è specializzata nel gossip. Tra complotti e fake news, l'ultimo romanzo di Umberto Eco è un noir e insieme un affresco amaro sugli abusi dell'informazione. Il più attuale di tutti i suoi romanzi.
[*] Opera aperta. Forma e indeterminazione nelle poetiche contemporanee
La musica seriale, Joyce, la letteratura sperimentale, la pittura informale, l’arte cinetica, le strutture temporali della ripresa televisiva diretta, il nouveau roman e il film dopo Antonioni e Godard, le applicazioni della teoria dell’informazione all’estetica: da una serie di punti di vista diversi emerge una visione dell’arte contemporanea e dei modelli conoscitivi che essa propone, offrendosi come una sorta di “metafora epistemologica” che procede, con mezzi autonomi, a una definizione del mondo affine a quella delle nuove metodologie scientifiche. Apparso all’inizio degli anni Sessanta questo libro ha nutrito le polemiche culturali degli anni successivi, proponendo un approccio estetico non tradizionalmente “umanistico”, basato su una dialettica serrata fra i temi critico-filosofici e quelli scientifici. Opera aperta rimane ancora oggi un punto di riferimento per una discussione sulle tecniche linguistiche e sul ruolo ideologico delle avanguardie artistiche del Ventesimo secolo, dalle avanguardie “storiche” a quella “neoavanguardia” di cui è la summa teorica più provocatoria e al tempo stesso più distesamente critica. Corredano questa edizione le prefazioni e postfazioni di Eco, più un florilegio critico: la storia di come fu rifiutato o accolto questo libro di rottura.
[*] Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida
Crisi delle ideologie, crisi dei partiti, individualismo sfrenato... Questo è l’ambiente –ben noto– in cui ci muoviamo: una società liquida, dove non sempre è facile trovare una stella polare (anche se è facile trovare tante stelle e stellette). Di questa società troviamo qui i volti più familiari: le maschere della politica, le ossessioni mediatiche di visibilità che tutti (o quasi) sembriamo condividere, la vita simbiotica coi nostri telefonini, la mala educazione. E naturalmente molto altro, che Umberto Eco ha raccontato regolarmente nelle sue Bustine di Minerva. È una società, la società liquida, in cui il non senso sembra talora prendere il sopravvento sulla razionalità, con irripetibili effetti comici certo, ma con conseguenze non propriamente rassicuranti. Confusione, sconnessione, profluvi di parole, spesso troppo tangenti ai luoghi comuni. “Pape Satàn, pape Satàn aleppe”, diceva Dante nell’Inferno (VII, 1), tra meraviglia, dolore, ira, minaccia, e forse ironia). "Dal 1985 pubblico sull'"Espresso" La Bustina di Minerva. Ne sono state raccolte molte in "Il Secondo Diario Minimo" e poi "La bustina di Minerva". Dal 2000 a oggi ne rimanevano moltissime, ho scelto quelle che potevano riferirsi al fenomeno della "società liquida" e dei suoi sintomi: crollo delle ideologie, delle memorie, delle comunità in cui identificarsi, enfasi dell'apparire etc. "Cronache di una società liquida" è il sottotitolo ma, data la varietà dei temi non unificabili sotto una sola espressione "slogan", il titolo sarà "Pape Satán Aleppe", citazione evidentemente dantesca che non vuole dire niente e dunque abbastanza "liquida" per caratterizzare la confusione dei nostri tempi." (Umberto Eco)
[*] Scritti sul pensiero medievale
Questo volume presenta scritti tutti già pubblicati ma che l’autore ha riunito per testimoniare della sua continua attenzione alla filosofia, all’estetica, alla semiotica medievale, sin dall’inizio dei suoi interessi storiografici degli anni universitari. Raccoglie così le ricerche sull’estetica medievale e in particolare quella di Tommaso d’Aquino, gli studi di semantica sull’arbor porphyriana e sulla fortuna medievale della nozione aristotelica di metafora, esplorazioni varie sul linguaggio animale, sulla falsificazione, sulle tecniche di riciclo nell’Età Media, sui testi di Beato di Liebana e della letteratura apocalittica, di Dante, di Lullo e del lullismo, su interpretazioni moderne dell’estetica tomista, compresi i testi giovanili di Joyce. Una seconda sezione raccoglie scritti meno accademicamente impegnativi ma che tuttavia possono fornire anche al lettore non specialista idee sul pensiero medievale e sui suoi vari ritorni in tempi moderni, con riflessioni sugli embrioni secondo Tommaso, l’estetica della luce nel paradiso dantesco, il Milione di Marco Polo, la miniatura irlandese e quella del tardo Medioevo, documentate visivamente in una succinta raccolta di immagini. Pur conservando a questi scritti, che coprono un arco di sessant’anni, la loro natura originale, l’autore li ha uniformati dal punto di vista bibliografico e redazionale, eliminando, seppure non del tutto, alcune riprese e ripetizioni.
[*] Sei passeggiate nei boschi narrativi
I sei interventi tenuti da Eco nel 1992-93 in occasione delle Norton Lectures –che si svolgono ogni anno alla Harvard University– hanno una leggerezza affabulatoria insolita per un saggio letterario. Eco sapeva di rivolgersi a un pubblico vasto e vario, ma in questa particolare scelta espressiva possiamo forse cogliere an-che la sua volontà di affrontare la riflessione sulla narratività partendo proprio dall’esperienza del lettore. Svariando da Omero a Spillane, da Cappuccetto Rosso a Nerval, Eco indaga aspettative e modalità con cui leggiamo i romanzi, procedendo in modo errabondo, come una serie di passeggiate appunto. Ma passeggiare per i boschi romanzeschi espone a sconcertanti scoperte: c’è davvero qualcosa in comune tra Manzoni e Agatha Christie, tra Molly Bloom e Milady? Soprattutto, ciò che Eco ci mostra è quanto il romanzo -non a caso definito “il fratello carnale della Storia”– si intrecci con la vita e la vita con il romanzo.
Umberto Eco (Alessandria 1932 ? Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (Premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007), Pape Satàn aleppe (2016). Ha pubblicato i volumi illustrati Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista (2009), Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013) e Sulle spalle dei giganti (2017).
Nel 2004 ha pubblicato il volume illustrato Storia della Bellezza, seguito nel 2007 da Storia della Bruttezza e nel 2009 da Vertigine della lista.
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