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- Fëdor Dostoevskij - Delitto e castigo (2020) narrativa russa[epub,mobi,azw3] MIRCrew -


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Descrizione


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[size=200] Fëdor Dostoevskij - DELITTO E CASTIGO (2020)[/size]
[size=150][B] Delitto e castigo (in russo: ???????????? ? ??????????, Prestuplénie i nakazànie, /pr??stup'l??n?? i n?k?'zan??/) è un romanzo pubblicato nel 1866 dallo scrittore russo Fëdor Dostoevskij e ambientato a San Pietroburgo.
Insieme a Guerra e pace di Lev Tolstoj, fa parte dei romanzi russi più famosi e influenti di tutti i tempi. Esso esprime i punti di vista religiosi ed esistenzialisti di Dostoevskij, con una focalizzazione predominante sul tema del conseguimento della salvezza attraverso la sofferenza.[/SIZE]
 




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libro digitale 2020
tratto da
Torino : Einaudi, 2014
Collana ET classici
AUTORE PRINCIPALE
Dostoevskij, Fëdor Michajlovi?
TITOLO
Delitto e castigo : romanzo in sei parti e un epilogo / Fëdor Dostoevskij ; traduzione di Emanuela Guercetti
Prestuplénie i nakazànie | Dostoevskij, Fëdor Michajlovi?
DESCRIZIONE FISICA
587 p. ; 22 cm.
Dimensione della cartella  file: 2,55 mb
Formati : epub, azw3, mobi
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Delitto e castigo", per molti il capolavoro di Dostoevskij, nasce nel 1865, uno degli anni più critici dell'esistenza sempre travagliata del suo autore. Colpito da gravi lutti (la morte della prima moglie e del fratello), travolto dal fallimento della rivista "Epocha" e sommerso dai debiti, Dostoevskij fugge all'estero, dove perde nuovamente al gioco. Ma intanto concepisce un nuovo progetto letterario, "il resoconto psicologico di un delitto", che sottopone all'editore Katkov per la rivista "Russkij Vestnik". Qui il romanzo uscirà, a puntate, dal gennaio al dicembre del 1866. Il progetto iniziale di una "confessione" in prima persona, secondo il modello delle Memorie del sottosuolo, si trasforma accogliendo altre voci, si articola e si amplia inglobando un'idea precedente, quella di un romanzo sociale sulla piaga dell'alcolismo che doveva intitolarsi "Gli ubriaconi". Così la storia dell'alcolizzato Marmeladov e della sua sventurata famiglia s'intreccia con la vicenda di Raskol'nikov, il giovane che uccide per un'idea, per affermare la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché se può servire a salvare la vita propria e altrui, se il gesto può andare a beneficio di tutta l'umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina, stupida e cattiva, non un essere umano ma un insetto dannoso, un pidocchio?


In una torrida giornata di inizio luglio, verso sera, un giovane lasciò l’abbaino che aveva in subaffitto in vicolo S.1, uscí in strada e lentamente, quasi incerto, s’incamminò verso il ponte K…n2.
Sulle scale evitò felicemente l’incontro con la padrona di casa. L’abbaino si trovava proprio sotto il tetto di un alto palazzo di cinque piani e somigliava piú a un armadio che a un’abitazione. Quanto alla padrona di casa che gli affittava quel buco, vitto e pulizie compresi, abitava una rampa di scale sotto, in un alloggio a parte, e ogni volta, uscendo in strada, al giovane toccava per forza passare davanti alla sua cucina, la cui porta era sempre spalancata sulle scale. E ogni volta, passandole davanti, provava una sensazione morbosa e codarda, di cui si vergognava e che gli provocava una smorfia. Era molto in arretrato con l’affitto e temeva di incontrare la padrona.
Non che fosse cosí pauroso e intimidito, tutt’altro; ma da un po’ di tempo si trovava in uno stato di irritabilità e tensione che somigliava all’ipocondria. Si era talmente sprofondato in se stesso e isolato da tutti, che temeva qualunque incontro, non solo con la padrona di casa. Era oppresso dalla povertà; ma negli ultimi tempi non gli pesavano piú neppure le ristrettezze in cui viveva. Aveva smesso del tutto di occuparsi delle sue faccende piú urgenti, né voleva occuparsene. In realtà, non aveva affatto paura della padrona di casa, qualunque cosa potesse tramare contro di lui. Ma fermarsi sulle scale, ascoltare ogni sorta di stupidaggini su tutte quelle banalità quotidiane che non gli interessavano affatto, tutte quelle insistenze importune sull’affitto, le minacce, le lamentele, e intanto cercare scappatoie, scusarsi, mentire… no, meglio sgattaiolare in qualche modo per le scale e svignarsela senza farsi vedere.
Del resto, stavolta la paura dell’incontro con la sua creditrice meravigliò perfino lui, quando si ritrovò in strada.
«Voglio tentare un’azione del genere e poi ho paura di queste sciocchezze! – pensò con uno strano sorriso. – Hmm… sí… tutto è nelle mani dell’uomo, e tutto egli si lascia sfuggire, unicamente per vigliaccheria… è un assioma… Curioso: che cosa temono piú di tutto gli uomini? Di fare un passo nuovo, di pronunciare una parola nuova, ecco cosa temono di piú… Del resto, chiacchiero troppo. Non faccio niente proprio perché chiacchiero. O forse invece è vero il contrario: chiacchiero perché non faccio niente. È in quest’ultimo mese che ho imparato a chiacchierare, disteso per giorni interi in un angolo a pensare… alle favole. E adesso perché sto andando là? Sono forse capace di quello? È forse una cosa seria, quella? Non è affatto seria. Cosí, mi gingillo per dar sfogo alla fantasia; giochetti! Sí, forse sono solo giochetti!»
Per strada il caldo era terribile, e inoltre l’afa, la ressa, ovunque calce, impalcature, mattoni, polvere, e quel particolare puzzo estivo cosí noto a ogni pietroburghese che non ha la possibilità di prendere in affitto una casa in campagna: tutto ciò colpí sgradevolmente i nervi già scossi del ragazzo. Il lezzo insopportabile proveniente dalle bettole, particolarmente numerose in quella parte della città, e gli ubriachi che s’incontravano di continuo, nonostante la giornata feriale, completarono la ripugnante e triste coloritura del quadro. Un senso di disgusto profondissimo balenò per un istante nei fini lineamenti del giovane. A proposito, era decisamente bello, di altezza superiore alla media, sottile e ben fatto, con magnifici occhi scuri e capelli castano chiari. Ma presto parve sprofondare nei suoi pensieri,.......




Fëdor Michajlovi? Dostoevskij nacque a Mosca il giorno 11 novembre 1821 e morì a San Pietroburgo il 9 febbraio 1881. Fu scrittore e filosofo.
Nato da padre medico militare e da madre di famiglia nobile e molto religiosa, fu avviato alla carriera militare. Nel 1844 lasciò il servizio per dedicarsi alla letteratura. Il suo primo romanzo, Povera gente, che tratta del tema dell'uomo socialmente degradato, ebbe un discreto successo. Scrisse poi Il sosia che però non ebbe la stessa fortuna della precedente opera.
Nel 1849 venne arrestato, accusato di partecipazione ad attività sovversive, e condannato a morte. La pena venne tramutata in lavori forzati per intervento dello Zar Nicola I. Lo shock venne poi associato alle crisi di epilessia che cominciarono a colpirlo in maniera ricorrente. Deportato in Siberia venne poi liberato, ma dovette servire per due anni nell'esercito al confine con la Cina. Riuscì a rientrare nella Russia europea solo nel 1859, con la salute compromessa, una moglie (vedova di un alcoolizzato) e un bambino figlio di lei.
Scrisse della sua esperienza siberiana nel romanzo Memorie dalla casa dei morti, fondò una rivista insieme al fratello pubblicandovi altri suoi scritti. Quando la moglie morì e il fratello gli lasciò enormi debiti da pagare, partì per un viaggio in Europa, dandosi al gioco d'azzardo e peggiorando ulteriormente la sua condizione economica. Nel 1866 iniziò a pubblicare a puntate Delitto e castigo e, poco dopo, Il giocatore dove i personaggi sono perseguitati dal vizio di giocare alla roulette. Partì poi per Firenze dove cominciò a scrivere L'idiota. Nel 1878 venne eletto membro dell'Accademia delle Scienze di Russia, sezione lingua e letteratura.
L'anno successivo iniziò a pubblicare, sempre a puntate sulla rivista "Russkij vestnik", I fratelli Karamazov che riscosse immediatamente un grande successo anche se nel frattempo Dostoevskij dovette curarsi per l'enfisema polmonare che l'aveva colpito poco prima. Il romanzo venne terminato e stampato in 3000 copie, metà delle quali andò venduta in pochi giorni. Avrebbe anche voluto scriverne un seguito, ma la salute non glielo permise. Morì improvvisamente nella sua casa di San Pietroburgo dove oggi si trova il museo a lui dedicato.


BIBLIOGRAFIA
[SPOILER]
Opere
Dostoevskij scrisse quattordici romanzi e venti racconti. Sono qui indicati i titoli italiani più comuni. Per una bibliografia approfondita delle traduzioni e della critica si veda la voce Bibliografia su Fëdor Michajlovi? Dostoevskij.

Romanzi
Tra parentesi il titolo originale e la traslitterazione.

Povera gente (?????? ????, Bednye ljudi), 1846.
Il sosia (???????, Dvojnik), 1846.
Neto?ka Nezvanova (??????? ?????????, Neto?ka Nezvanova), incompiuto, 1849.
Il villaggio di Stepan?ikovo e i suoi abitanti (???? ???????????? ? ??? ?????????, Selo Stepan?ikovo i ego obitateli), 1858.
Memorie dalla casa dei morti (??????? ?? ???????? ????, Zapiski iz mërtvogo doma), 1861.
Umiliati e offesi (????????? ? ????????????, Unižennye i oskorblënnye), 1861.
Memorie dal sottosuolo (??????? ?? ????????, Zapiski iz podpol´ja), 1864.
Il giocatore (?????, Igrok), 1866.
Delitto e castigo (???????????? ? ?????????, Prestuplenie i nakazanie), 1866.
L'idiota (?????, Idiot), 1869.
L'eterno marito (?????? ???, Ve?nyj muž), 1870.
I demoni (????, Besy), 1871.
L'adolescente (?????????, Podrostok), 1875.
I fratelli Karamazov (?????? ??????????, Brat´ja Karamazovy), 1878-1880.
Racconti
Romanzo in nove lettere (????? ? ?????? ???????, Roman v devjati pis'mach), 1845.
Il signor Prochar?in (??????? ?????????, Gospodin Prochar?in), 1846.
La padrona (???????, Chozjajka), 1847.
Polzunkov (?????????, Polzunkov), 1848.
Un cuore debole (?????? ??????, Slaboe serdce), 1848.
La moglie altrui e il marito sotto il letto (????? ???? ? ??? ??? ????????, ?užaja žena i muž pod krovat'ju), 1848.
Il ladro onesto (??????? ???, ?estnyj vor), 1848.
L'albero di Natale e il matrimonio (???? ? ???????, ?lka i svad'ba), 1848.
Le notti bianche (????? ????, Belye No?i), 1848.
Un piccolo eroe (????????? ?????, Malen'kij geroj), 1849.
Il sogno dello zio (???????? ???, Djadjuškin son), 1859.
Una brutta storia (???????? ???????, Skvernyj anekdot), 1862.
Il coccodrillo (????????, Krokodil), 1865.
Bobok (?????, Bobok), 1873.
Il bambino "con la manina". Il bambino sull'albero di Natale da Gesù (??????? ? ?????? ?? ????, Mal'?ik u Christa na ëlke), 1876.
Il contadino Marej (????? ?????, Mužik Marej), 1876.
La mite (???????, Krotkaja), 1876.
Il sogno di un uomo ridicolo (??? ???????? ????????, Son smešnogo ?eloveka), 1877.
Vlas (????, Vlas), 1877.
Piccoli quadretti (M???????? ???????, Malen'kie kartiny), 1877.[/SPOILER]


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