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- Salman Rushdie - I VERSI SATANICI (1988) romanzo [epub,mobi,azw3,pdf] MIRCrew -


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Descrizione


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[size=200] Salman Rushdie - I VERSI SATANICI (198[/size]
[size=150][B] traduzione di Ettore Capriolo[/SIZE]
 

     




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Editore
Milano : Mondadori, 1988
AUTORE PRINCIPALE
Salman Rushdie
TITOLO
I versi satanici / Salman Rushdie ; traduzione di Ettore Capriolo
DESCRIZIONE FISICA
576 p. ; 22 cm
Tit. orig.: The satanic Verses
Dimensione del file: 5,56 mb
Formati : epub, azw3, mobi,pdf
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Tra realtà e fantasia, una vicenda magica in cui due viaggiatori, miracolosamente scampati a un disastro aereo, si vedono trasformati l'uno in una creatura angelica e l'altro in un essere diabolico. Ormai simboli del Bene e del Male, i due si affronteranno nella più antica e inevitabile delle battaglie, una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno nel tempo e nello spazio, dai più sperduti villaggi indiani alla Londra contemporanea, fino alla divina improvvisa apparizione del profeta Mahound. Un romanzo straordinario che ha diviso l'opinione pubblica mondiale, dando origine a un caso letterario senza precedenti e costringendo il suo autore, su cui pende una condanna a morte, a una clandestinità perpetua.
Nel 1988 scrisse I versi satanici (The Satanic Verses), una storia fantastica ma chiaramente allusiva nei confronti della figura di Maometto e quindi ritenuta blasfema dai Musulmani.

La pubblicazione del libro provocò nel febbraio 1989 una fatw? di Khomeini che decretò la condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offrì una taglia sulla testa dello scrittore, tollerata dal regime khomeinista. Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito e vivendo sotto protezione.



«Per rinascere» cantò Gibreel Farishta, precipitando dai cieli, «devi prima morire. Ho-ji! Ho-ji! Per scendere sulla terra rotonda, bisogna prima volare. Tat-taa! Taka-thun! Come puoi ancora sorridere, se prima non avrai pianto? Come conquisti il cuore del tuo amore, signore, senza un sospiro? "Baba", se tu vuoi rinascere...» Poco prima dell'alba di una mattina d'inverno, il giorno di Capodanno o pressappoco, due uomini, reali, adulti e vivi, cadevano da grande altezza, seimila metri, verso la Manica, senza l'ausilio di paracadute o di ali, da un cielo limpido.
«Ti dico che devi morire, ti dico, ti dico» e così per un pezzo, sotto una luna d'alabastro, finché un grido penetrante non attraversò la notte «Al diavolo i tuoi motivi» e le parole pendevano cristalline nella gelida notte bianca, «nei film ti limitavi a mimare quelli che cantavano in playback, e quindi adesso risparmiami questi rumori infernali.»
Gibreel, il solista stonato, stava facendo capriole al chiaro di luna, mentre cantava il suo improvvisato "gazal", e nuotava nell'aria, a farfalla, a rana, e si raggomitolava come una palla, e di nuovo apriva gambe e braccia sullo sfondo quasi infinito della quasi alba, e adottava posizioni araldiche, rampanti, coricate, opponendo leggerezza alla gravità. Adesso rotolò felice verso la voce sardonica. «Ohé, Salad "baba", sei tu, che bellezza. Come va, vecchio Chumch?» Al che l'altro, un'ombra schizzinosa che stava cadendo a testa in giù in un vestito grigio con tutti i bottoni della giacca allacciati e le braccia lungo i fianchi, e dava per scontata l'improbabilità della bombetta che portava in testa, fece una smorfia da vera carogna. «Ehi, Spoono!» gridò Gibreel, provocando un altro sussulto nella direzione opposta, «è proprio Londra, "bhai"! Ci siamo finalmente! Quei bastardi laggiù non sapranno mai cosa gli è piombato addosso. Meteora o fulmine o vendetta di Dio? Usciamo da quest'aria rarefatta, piccolo.
"Dharrraaammm"! Bello, "na"? Che ingresso, "yaaar". Parola mia: "splat".»
Dall'aria rarefatta: una grande esplosione, seguita da una pioggia di stelle, un'eco in miniatura della nascita del tempo... il jumbo jet "Bostan", volo AI-420 si disintegrò senza preavviso, ad alta quota sopra la città grande, putrida, bella, nevosa e illuminata, Mahagonny, Babilonia, Alphaville. Ma Gibreel le ha già dato un nome. Io non devo interferire: era proprio Londra, capitale di Vilayet, che ammiccava, batteva le palpebre, annuiva nella notte. Mentre ad altezze da Himalaya un sole breve e prematuro esplodeva nell'aria polverosa di gennaio e un blip spariva dagli schermi radar e l'aria rarefatta si riempiva di corpi che ruzzolavano dall'Everest della catastrofe al pallore lattiginoso del mare.
Chi sono io?
Chi altro c'è lì?...........





Sir Ahmed Salman Rushdie (IPA: [sæl?m??n ?r??di]; Bombay, 19 giugno 1947) è uno scrittore, saggista e attore indiano naturalizzato britannico. Scrittore, saggista e attore indiano naturalizzato britannico, autore di opere di narrativa in gran parte ambientate nel subcontinente indiano. Il suo stile narrativo, che amalgama il mito e la fantasia con la vita reale, è stato descritto come collegato al realismo magico.
Nel 1988 scrisse I versi satanici (The Satanic Verses), una storia fantastica ma chiaramente allusiva nei confronti della figura di Maometto e quindi ritenuta blasfema dai Musulmani.
La pubblicazione del libro provocò nel febbraio 1989 una fatw? di Khomeini che decretò la condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offrì una taglia sulla testa dello scrittore, tollerata dal regime khomeinista. Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito e vivendo sotto protezione.
Ieri 12 agosto 2022 è stato gravemente accoltellato.



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