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- Ivano Porpora-Un re non muore (2021)[Epub-Mobi-Azw3 -Pdf] MIRCrew -


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Categoria bittorrent Ebooks
Descrizione
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[b][size=250]Ivano Porpora
UN RE NON MUORE
corso letterario di scacchi
2021
 [/size]




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[size=120]
Prima edizione e-book: ottobre 2021
© 2021, DeA Planeta Libri S.r.l.
Autore principale Porpora, Ivano
Titolo Un re non muore : corso letterario di scacchi / Ivano Porpora
Pubblicazione Milano : UTET, 2021
Descrizione fisica 231 p. : ill. ; 22 cm
Titolo uniforme
· Un re non muore | Porpora, Ivano
Numeri
· [ISBN] 978-88-511-9566-3

dimensione - 4,28 Mb
formato Epub, mobi, azw3, pdf




In una delle definizioni più celebri e precise riferite agli scacchi, il campione del mondo Garri Kasparov definì il gioco delle sessantaquattro case «lo sport più violento che esista», mirato alla distruzione mentale dell’avversario. Per Anatolij Karpov, che con Kasparov diede vita a un’interminabile contesa per il titolo di migliore al mondo, gli scacchi sono una combinazione di arte, scienza e sport. E non è certo un caso se Marcel Duchamp ne rimase rapito al punto da abbandonare una carriera di artista acclamato e rivoluzionario per dedicarsi agli scacchi a tempo pieno, sfidando tra gli altri Salvador Dalí, la scrittrice Eve Babitz e il compositore John Cage. Del resto, chiunque abbia provato il piacere tattile di spostare un pezzo sulla scacchiera sa che gli scacchi sono molto più di un semplice passatempo. Per Ivano Porpora, romanziere e insegnante di scrittura, gli scacchi non sono solo una passione folgorante, ma un filtro attraverso cui leggere la realtà. Il matto affogato, il gambetto, l’apertura spagnola e le sue varianti diventano un simbolo, ogni strategia una metafora, ogni scelta un bivio cruciale verso l’unico destino possibile di una partita: l’ultima mossa fatale. Dal trionfo più glorioso alla disfatta più epica, ogni partita è una narrazione a sé stante, frutto dell’unione e dello scontro di due personalità uniche capaci di trasformare la fitta trama di combinazioni in un’opera. Le imprese dei grandi scacchisti, le combinazioni di Tal’ e le intuizioni di Fischer o Capablanca assomigliano ai versi dell’Achmatova o di Brodskij, ai racconti di Šalamov, alle inquadrature di Herzog. Come i grandi artisti possono far risuonare la propria opera nel quotidiano, così il gioco degli scacchi si propaga al di là dell’ossessiva combinazione di case bianche e nere, parlandoci del possibile e dell’infinito, della nostalgia e del coraggio, ma soprattutto del nostro bisogno di provare a interpretare la realtà.

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incipit

In  greco  antico  non  si  dice  “fare  un  sogno”,  ma  “vedere  un  sogno”:  ónar
ideín.1 Come uno spettacolo in cui colui che dorme è passivo, l’intero teatro
gli  si  apre  sulla  testa,  le  nuvole  si  snodano,  bianche,  azzeccate  là  su  uno
sfondo  di  cartapesta;  le  mura  si  ergono,  bianche  e  ruvide,  e  con  loro  le
colonne, sono di gesso ma sembra marmo; tutto gli si svolge intorno. Anche i
morti sono bianchi in viso, Tiresia lo riconosci, è quello cieco che divinerà
ciò che gli chiederai. Tutto è bianco, il nonno di Titta dice: «Soltanto nel ’22
c’è stata una nebbia così».
E poi? Come si continua, da lì? Come viene aperta una strada nella neve
vergine?  A  volte  è  la  stessa  cosa,  ónar  ideín.  Šalamov  usa  proprio  questa
espressione, feroce: «Come viene aperta una strada nella neve vergine?».
Feroce  come  tutta  la  sua  lingua,  che  risente  del  ghiaccio  della  Kolyma;
quando  hai  le  dita  congelate,  le  tue  parole  non  possono  che  risentirne,  in
consonanza – diventando quel gelo –, o in dissonanza – di un caldo che lo
buchi.
Il problema del foglio bianco non è che non sai cosa scrivere, ma che la
guardi, quell’enorme distesa bianca, ventinove centimetri e rotti per ventuno,
margini  cinque  cinque  quattro  quattro,  e  non  riesci  a  sentire  cosa  ti  stia
dicendo:  ogni  rumore  è  compresso  nel  silenzio  della  neve,  e  ogni  traccia
d’inchiostro sono suole sporche sulla neve.
La guardi, quell’enorme distesa bianca, otto case per otto case, e non ci
sono mosse buone.






Ivano  Porpora  è  nato  nel  1976  a  Viadana,  in  provincia  di  Mantova.  Ha
pubblicato i romanzi La conservazione metodica del dolore (Einaudi, 2012),
Nudi come siamo stati (Marsilio, 2017) e L’argentino (Marsilio, 201. Tiene
corsi  di  scrittura  e  collabora  con  studi  di  psicoterapia,  per  i  quali  conduce
percorsi basati sulla narrazione. È direttore della scuola di scrittura Penelope
Story Lab.



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Grazie a Calaf per il reperimento libro


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Completato 10x
Aggiunto 30.12.21 - 09:12:55
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