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[size=250][color=#6495ed] Nino Orengo, IL SALTO DELL'ACCIUGA(2003)[/size]


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Ci sono libri che non invecchiano, che come i buoni vini acquistano col tempo sapore e aroma, che reggono alla prova decisiva di una seconda lettura. E' il caso de Il salto dell'acciuga di Nico Orengo, un viaggio dalla Liguria al Piemonte lungo le vie del sale al seguito degli acciugai della Val Maira, di cui proponiamo una pagina e il risvolto di copertina.











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Livello bibliografico Monografia
Tipo documento Testo
Autore principale Orengo, Nico
Titolo Il salto dell'acciuga / Nico Orengo
Pubblicazione Torino : Einaudi, [2003]
Descrizione fisica 77 p. ; 19 cm.
Collezione
· L' arcipelago Einaudi ; 15
Numeri
· [ISBN] 88-06-16461-9
· [ISBN] 978-88-06-16461-4 4. ed. 2008
Nomi
· [Autore] Orengo, Nico    scheda di autorità
Lingua di pubblicazione ITALIANO
Paese di pubblicazione ITALIA
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Nico Orengo va disegnando da anni una sua speciale geografia poetica che è al tempo stesso reale e fantastica, concreta e fiabesca. Un paese dell'anima, anche se è identificabile in quelle terre di Liguria tra Francia e Italia, dove il mare e le colline, le piante e le rocce, i fiumi e i boschi si confondono in una continua 'dogana d'amore', come recita il titolo di uno dei suoi libri più fortunati.

L'adesione che Orengo sente per quel suo mondo si traduce in storie di ieri e di oggi, in delicati acquerelli, in cataloghi portentosi di animali d'acqua e di terra, di erbe e piante di orto e di giardino che sulle sue pagine sembrano acquistare suggestioni, incanti e profumi mai provati prima.

In questo nuovo libro, che ha l'agio divagante di una conversazione tra amici, Orengo prova a superare la cresta delle colline e dei monti che cingono i 'suoi' territori, e a spingersi verso il Piemonte. Lo fa seguendo una traccia antica e avventurosa: quella del commercio del sale e delle acciughe, un traffico che si perde oltre il Medioevo nella notte delle fiabe e dei miti.

Il mondo marinaro si fonde a quello contadino; antiche leggende evocano scontri e contese di timbro epico, ma anche improvvise pacificazioni; il nome di un paese può diventare la chiave per scoprire un enigma. Sono stati forse gli arabi, stanchi di troppe guerre e scorrerie, a farsi mercanti di quel "pesce di montagna" che si conserva nel tempo? quali agguati attendevano i carretti degli acciugai? fin dove arrivavano i loro commerci? quali paesi sono il centro di una ragnatela di rapporti che sono anche culturali? quali sono i riti e i canti che accompagnano la 'bagna caoda'? ed è possibile che sia nata proprio sulle spiagge di Liguria, magari nei recipienti in cui tre vecchi pescatori pestano all'alba frammenti di pesce secco?

Orengo racconta, ricorda, intreccia notizie storiche e storie di paese (tra cui spicca quella della Olga, misteriosa figura al centro di una vicenda di passione e di violenza), insegue mestieri perduti, odori e colori, si incanta, ci incanta, accompagnandoci alla scoperta delle verità poetiche e umane che si nascondono nei viaggi millenari del sale e dell'acciuga







La putina s'affacciò al mare. Era primavera, di mattina. Guardò
intorno, cosa teneva unita l'acqua: le rocce del Darsanun, delle
Funtanete, dei Cianeti, dei Tre Brechi, della Dormigliusa, della Punta
d'a Miruna e poi l'Isorotu. Si voltò per continuare il suo giro di
perlustrazione ed ebbe paura. Davanti a lei non c'era che mare e
mare e poi altro mare. Provò un brivido, pensò che tutta quell'acqua,
prima o poi, le si sarebbe riversata sul capo.
La putina si lasciò scivolare verso il fondo e con energici colpi di
coda cercò la riva, la pace di uno scoglio.
Rebissu, il Gigante, l'Ernesto erano tornati dalla pesca. A riva
pulivano le reti dalle alghe e dai rimasugli di pesce rimasti fra le
maglie. Buttavano le alghe fra i sassi e i brandelli in un barattolone di
latta Cirio sospesa su un fuoco di pigne e legnetti di risacca. Sul
fondo della pignatta Rebissu aveva gettato un po' d'olio, teste d'aglio
e ciuffi di finocchi. Poi aveva aggiunto acqua dolce e acqua di mare.
Ogni tanto il Giga girava l'intruglio con un pezzo di canna. Piano,
piano, sulla spiaggia di Begliamin cominciò a distendersi un odore
forte, appetitoso.









Nicola Orengo, detto Nico (Torino, 24 febbraio 1944 – Torino, 30 maggio 2009), è stato uno scrittore, giornalista e poeta italiano. È stato anche autore di filastrocche per bambini.

Visse e lavorò a Torino dove fu tra l'altro responsabile per quasi un ventennio di Tuttolibri, l'inserto settimanale de La Stampa dedicato alle novità letterarie. Di famiglia, però, è originario della Liguria: gli Orengo sono patrizi genovesi provenienti da Orange e Nico Orengo aveva il titolo di marchese, benché mai ostentato[1], anche se riportato sulla lapide della tomba, nel cimitero di La Mortola.

Dal 1964 al 1977 aveva lavorato presso le edizioni Einaudi, per cui ha pubblicato quasi tutti i suoi scritti. Nel 1976 gli è conferito il Premio Nazionale Letterario Pisa per la narrativa.[2] Altri riconoscimenti sono: il Premio Bergamo 1986,[3] il Premio Dessì 1994 per la narrativa,[4] il Premio Selezione Campiello 2002 e 2005,[5] il Premio Brancati 2005[6].

Spesso i suoi romanzi sono ambientati in Liguria nella riviera di Ponente, regione in cui trascorreva spesso alcuni mesi dell'anno (ad esempio La curva del latte e La guerra del basilico)[7] o nella zona piemontese delle Langhe (Di viole e liquirizia). Ne Gli spiccioli di Montale aveva avuto modo di attaccare la speculazione edilizia che aveva deturpato quelle zone, trovandosi poi ad affrontare (e vincere) un procedimento giudiziario. Nel 2006 pubblica Hotel Angleterre, un'appassionante indagine narrativa in cui dimostra ancora una volta tutta la sua notevole sensibilità stilistica e letteraria. Il suo ultimo romanzo è Islabonita, pubblicato nel 2009.

Ricoverato per problemi cardiaci, è morto all'ospedale torinese le Molinette[8].



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Opere
Motivi per canzoni popolari, Farigliano, Nicola Milano, 1964.
Per preparare nuovi idilli, Milano, Feltrinelli, 1969.
A-ulì-ulé. Filastrocche, conte, ninnenanne, Torino, Einaudi, 1972.
E accaddero come figure, Padova, Marsilio, 1972.
Una poesia di Giulio Paolini, Novara, Ant. ed., 1972.
Nocheno, Torino, Einaudi, 1974.
Andare per mare. Storia del capitan Rebissu e della sua barca Gianchettu, Milano, Emme, 1975.
Ping pong, Milano, Emme, 1976.
Raccontondo, Milano, Emme, 1976.
Miramare, Venezia, Marsilio, 1976.
Collier per Margherita e., Roma, Cooperativa scrittori, 1977.
La scarpa in fondo al prato. Filastrocche, Milano, Emme, 1978.
Tiro di qui tiro di qua ma i cavalli restan là, Teramo, Lisciani & Zampetti, 1978.
La misura del ritratto, Milano, Bompiani, 1979.
Canzonette, Torino, Einaudi, 1981.
Sulla strada del mercato, Milano, Emme, 1982.
Una farfalla per Alice, Trieste, EL, 1984. ISBN 88-7068-031-2.
Cartoline di mare, Torino, Einaudi, 1984. ISBN 88-06-05710-3.
Figura gigante, Milano, Serra e Riva, 1984; Torino, Einaudi, 1992. ISBN 88-06-12796-9.
L'isola della Grande Arpa, con Franco Mello, Milano, Emme, 1985. ISBN 88-294-0034-3.
L'olmo e il flauto, con Franco Mello, Milano, Emme, 1985. ISBN 88-294-0035-1.
Il corvo e il clavicembalo, con Franco Mello, Milano, Emme, 1985. ISBN 88-294-0036-X.
Il violino e la conchiglia, con Franco Mello, Milano, Emme, 1985. ISBN 88-294-0082-3.
Delfino ballerino, Milano, A. Mondadori, 1986.
Dogana d'amore, Milano, Rizzoli, 1986. ISBN 88-17-66480-4.
Trotablu, Torino, Genesi, 1987.
Ribes, Torino, Einaudi, 1988. ISBN 88-06-11409-3. (Premio Società dei Lettori, Lucca-Roma)
I bevitori di lune, Mondovì, Boetti, 1989.
La cabala del lotto. 10 litografie di Emanuele Luzzati e filastrocche di Nico Orengo, Torino, Stella, 1990.
Le rose di Evita, Torino, Einaudi, 1990. ISBN 88-06-11887-0.
Beniamino e la stella, Milano, Vallardi, 1991. ISBN 88-11-97340-6.
L'inchiostro delle voci, Torino, La Stampa, 1992.
Gli spiccioli di Montale. Requiem per un uliveto, Roma, Theoria, 1992. ISBN 88-241-0300-6.
La guerra del basilico, Torino, Einaudi, 1994. ISBN 88-06-13453-1.
25 poesie autografe, Torino, La città del sole, 1994.
L'autunno della signora Waal, Torino, Einaudi, 1995. ISBN 88-06-13395-0.
Narcisi d'amore (poesie 1974-1994), Parma, Guanda, 1995. ISBN 88-7746-809-2.
La Nina nel campo, Torino, Il Capitello, 1996. ISBN 88-426-1098-4.
Scelta e presentazione di Jacques Prévert, Poesie d'amore, Parma, Guanda, 1996. ISBN 88-7746-890-4.
Il salto dell'acciuga, Torino, Einaudi, 1997. ISBN 88-06-14606-8.
Battibecco, Milano-L'Aquila, Lupetti-Fabiani, 1998. ISBN 88-87058-39-3.
Traduzione di Tim Burton, Morte malinconica del bambino ostrica e altre storie (The Melancholy Death of Oyster Boy & Other Stories), Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-15034-0.
Curatela di Antonio Ricci, Striscia la tivù, con VHS, Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-15042-1.
L'ospite celeste, Torino, Einaudi, 1999. ISBN 88-06-15251-3.
Spiaggia, sdraio e solleone, Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-15539-3.
l’Orata, la Triglia, l’Acciuga, 3 filastrocche di Nico Orengo, acquerelli di Ugo Giletta. Stampato in 43 copie, edizione 3772. Giugno 2000. Edizioni Pulcinoelefante, Osnago, (Milano).
Traduzione di Oscar Wilde, Il principe felice (Happy Prince), Rivarolo Canavese, Schialvino-Edizioni di Smens, 2000.
L'allodola e il cinghiale, Torino, Einaudi, 2001. ISBN 88-06-16104-0.
Il giocattolaio di Anversa, con Panamarenko, Torino, Hopefulmonster, 2001. ISBN 88-7757-139-X.
Terre blu. Sguardi sulla riviera di ponente, Genova, Il Melangolo, 2001. ISBN 88-7018-421-8.
Fonstulì, Rivarolo Canavese, Schialvino, 2002.
La curva del Latte, Torino, Einaudi, 2002. ISBN 88-06-16180-6.
L'intagliatore di noccioli di pesca, Torino, Einaudi, 2004. ISBN 88-06-16816-9.
Di viole e liquirizia, Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-16280-2.
Traduzione di Tim Burton, La sposa cadavere. Siete invitati alle nozze (Tim Burton's Corpse Bride), Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-18475-X.
Omaggio a G. B. Bodoni, Poesia di Nico Orengo, acquerelli di Ugo Giletta, Stampato in 43 copie, edizione 6679. Novembre 2006. Edizioni Pulcinoelefante, Osnago, (Milano)
Hotel Angleterre, Torino, Einaudi, 2007. ISBN 978-88-06-18855-9.
Per Cesare Pavese, Poesia di Nico Orengo, acquerelli di Ugo Giletta. Stampato in 33 copie, edizione 7359. Luglio 2008. Edizioni Pulcinoelefante, Osnago (Milano)
Islabonita, Torino, Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19049-1.
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